l’Idea della fusione si sta consumando nel modo peggiore possibile.
Infatti, pur avendo plaudito alla bellezza di tal ambizioso progetto, inizialmente condiviso da tanti, abbiamo dovuto constatare che molti ne hanno voluto accelerare il processo, noncuranti, però e totalmente, delle regole e delle analisi preliminari e degli studi di fattibilità e delle comparazioni di scala. Cioè di tutte quelle attività preliminari che in altre regioni più avanzate obbligatoriamente vengono fatte prima di proporre ai cittadini la possibilità di esprimersi con il voto referendario.
Tutti questi acceleratori, con faciloneria e approssimazione,hanno finito per creare una profonda divisione fra le due città e all’interno delle stesse, favorendo le condizioni peggiori per parlare di città unica. Eppure… sarebbe bastato un po’ di buonsenso e di moderazione, di ragionevolezza per dare ascolto ai tanti che sollevavano obiezioni e perplessità riconosciute fondate da tutti, anche da consiglieri regionali. Sarebbe bastata la volontà politica di affrontare e sciogliere in tempi brevi i nodi procedurali e programmatici per eliminare ogni residuo dubbio di forzature volute e studiate, di influenze esterne troppo interessate, di appetiti mai sedati.
Dall’inizio dell’anno in corso sono state sollecitate in tutti i modi le istituzioni interessate, Comune di Rossano e Regione Calabria, a prendere in esame e modificare gli aspetti critici e ambigui dell’attuale percorso di fusione.
Invece si è preferito andare avanti come se niente fosse, si è preferito fare sempre più in fretta pur sapendo che il dissenso montava, si è preferito spingere molti sul fronte del NO, quei molti che in una fusione programmata, trasparente, portata avanti senza arroganza alcuna, ragionevolmente fondata su analisi e studi preliminari ci hanno sempre creduto…anteponendo l’IO al NOI, preferendo dar sfogo al personalismo invece che…al bene di una GRANDE CITTA’!!!
E’ vero che di fusione si parla da due anni.. Ma lo si è fatto in ambienti ristretti e circoli elitari, senza il coinvolgimento della popolazione e senza l’apporto fondamentale delle amministrazioni comunali, che mai hanno collaborato, dialogato fra di loro. Occorre ricordare che per processi di fusione fra città popolose e grandi come Corigliano e Rossano normalmente il percorso preliminare è molto più lungo di due anni e per rendersene conto basta informarsi su quello che succede nelle altre regioni per casi simili.
Un progetto che cambia la storia del territorio non si fa alla cieca e solo con promesse!
Il percorso della fusione in corso lo si può paragonare all’infatuazione o all’incantamento per un progetto di un grande e meraviglioso edificio che si pensa di costruire subito, senza aspettare che si faccia l’indagine geologica,senza aspettare che si facciano i calcoli di ferro e cemento, senza aver previsto i servizi. Di fronte a questa prospettiva c’è chi invita ad attendere, assicurarsi che le basi ci siano e poi pensare a costruire e c’è chi vuole subito costruire, vendere subito sulla carta e poi l’acquirente se la vedrà. E’ questo il punto a cui siamo arrivati.
E quando l’infatuazione o l’incantamento cesserà con chi bisogna prendersela, con i dispensatori di promesse? Dove li andremo a trovare? Fare in fretta e male a chi serve? Certamente non al progresso delle due città.
Dire adesso NO significa costringere i due Comuni a prendere atto degli errori commessi, a rifare un atto d’impulso, vincolato da impegni precisi e sottoscritti, a stabilire un cronoprogramma di lavori, ad impegnare i consiglieri regionali ad approvare un nuovo disegno di legge e a sollecitare,con la stessa velocità che hanno saputo già dimostrare, un nuovo referendum al quale partecipi tutta la popolazione.
Per questo diciamo NO a questo progetto di Fusione che di Fusione non ha nulla….perchè…
Non ha niente a che fare con le nostre storie, con le nostre tradizioni, con le nostre culture che vanno coniugate e non separate, vanno amate e non divise, vanno rispettate e non vituperate…” . ( Comunicato stampa – Giunta comunale Corigliano)
Una risposta
Quello che è mancato è il ruolo dell’amministrazione [leggi SINDACO] che anziché pensare agli interessi della città si preoccupa di difendere quegli interessi di pochi che solo nelle piccole realtà possono resistere. Talmente assente da fare la delibera d’impulso essendo contrario alla fusione, pensava di giocare a risiko? Le certezze della fusione le avrebbe capite se si fosse presentato ieri al teatro di Corigliano, magari confutandole, le incertezze sono quelle di non saper navigare in una realtà più grande. Ma il Sindaco vedrà che sarà una difficoltà per lui e un bene per i suoi figli, e se non ne ha per tutti i figli di CORIGLIANO-ROSSANO. E la smetta di celebrare il funerale della coerenza