L’attività d’indagine è stata eseguita nella tarda serata di ieri quando la locale Centrale Operativa riceveva una telefonata da parte di un ragazzo che in tono molto agitato riferiva di aver subito poco prima una rapina da parte di un uomo a lui sconosciuto, il quale sul Lungomare di Schiavonea lo aveva minacciato con una bottiglia di vetro in frantumi, costringendolo a consegnare il portafogli. La descrizione dettagliata del rapinatore fornita dalla vittima e le immediate ricerche attivate dai Carabinieri impegnati ieri sera con diverse pattuglie nel centro cittadino per i predisposti servizi straordinari di controllo del territorio, permettevano di rinvenire l’aggressore in una via buia della Frazione di Schiavonea, mentre tentava di nascondersi. Due militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Corigliano Calabro intervenuti per primi, intercettavano il soggetto, che coincideva perfettamente per abbigliamento e tratti somatici con colui che era stato descritto dalla vittima come l’autore del reato e riuscivano a bloccarlo con non poca difficoltà. Infatti lo stesso, vistosi scoperto, tentava di divincolarsi dai militari, colpendo ripetutamente uno dei due e solo con l’ausilio dell’altro Carabiniere si riusciva ad immobilizzarlo. Immediata perquisizione sui vestiti del fermato faceva rinvenire i documenti d’identità del ragazzo rapinato poco prima e precisamente la sua tessera sanitaria e la patente di guida. Nonostante le evidenze il marocchino tentava di giustificarsi affermando ai militari di chiamarsi come la vittima per far credere, in modo maldestro, di essere il soggetto che aveva appena rapinato e che per questo motivo aveva quei documenti con sé. Il fermato veniva portato in caserma ed identificato, dopo gli accertamenti esperiti nelle banche dati in uso alle Forze di Polizia, per K. H., marocchino, con precedenti di polizia.
Sulla base delle risultanze e dei gravi fatti accaduti veniva arrestato in flagranza per i reati di rapina aggravata dall’uso di un’arma, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, così come disposto dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, coordinata dal Dott. Eugenio Facciolla, che concordava con l’operato della polizia giudiziaria. Il materiale rinvenuto addosso all’arrestato veniva restituito alla vittima. (Comunicato)