Le attività di verifica hanno evidenziato diffuse alterazioni dell’ambiente, in particolare nei corsi d’acqua che ricevono i reflui non depurati e nelle falde acquifere. La circostanza che 50 impianti siano sprovvisti di autorizzazione allo scarico determina che si sottraggano al monitoraggio della qualità del refluo e ai controlli della Pubblica Amministrazione.
Dall’attività investigativa finora condotta emergono gravi criticità del sistema di depurazione nel circondario di Cosenza che si riflettono sulla tutela della salute del gruppo sociale.
La Procura della Repubblica di Cosenza nell’ambito di uno specifico protocollo di lavoro prosegue le investigazioni finalizzate all’accertamento di ulteriori condotte penalmente valutabili (Comunicato stampa).