Corigliano Rossano – Nella sontuosa Sala degli specchi del Castello Ducale, alla presenza di amici e curiosi, sono state decantate le più belle e suggestive poesie di Giacomo Leopardi. La serata è stata organizzata dagli Amici dell’Arte in collaborazione con l’Università Popolare di Rossano, l’evento si è sviluppato in tre momenti: il primo con il prof. Giuseppe De Rosis che ha messo in relazione la figura del “Giovane Favoloso” e la gioventù cogliendo l’antico rapporto tra uomo e natura; il secondo momento è stato approfondito dal professor Gennaro Mercogliano che magistralmente ha saputo tracciare il percorso leopardiano dall’Infinito alla Ginestra; il terzo momento ha visto l’analisi del prof. Armando Maglione, già docente di sociologia della letteratura all’Università Orientale di Napoli, e alcune interpretazioni psicoanalitiche del Canto. Il tutto è stato intervallato dalle musiche eseguite da Francesco Rapani e dalle declamazioni dei lettori Alessandra Mazzei, Bianca Zampino, Franco Cirò, Erminia Madeo, Lella Persiani, Natale Avolio e Placido Bonifacio.
“Non potevamo sottrarci all’imperativo del cuore e dimenticare i duecento anni di Infinito, perché gli inviti e i suggerimenti del Leopardi sono tanti: predatore di bellezza, cacciatore di Infinito – dice Giuseppe De Rosis, il mentore de Gli Amici dell’arte – Leopardi lascia quel messaggio finale di evitare l’infelicità addizionale, quella del bellum omnium contra omnes, in vista di una società più giusta, un messaggio su cui riflettere”.
Antonio La Banca