Dura replica del Gruppo d’Azione per la Verità all’Ufficio di Presidenza della Repubblica

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Il neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella sede della Corte Costituzionale, Roma, 31 gennaio 2014. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Il neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella sede della Corte Costituzionale, Roma, 31 gennaio 2014.
ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Egr. Consigliere  Ernesto Lupo,
Nel ringraziarLa della Sua celere risposta alla nostra missiva, ci corre l’obbligo di precisare e sottolineare alcuni aspetti della vicenda che forse, per nostra mancanza, non siamo riusciti a
manifestare con la dovuta chiarezza. L’assicurazione che Lei fornisce di aver trasmesso la missiva indirizzata al Presidente della Repubblica al Ministero della Giustizia, non rassicura affatto!
Anzi è da ritenere sconfortante! E dove ancora fossero rimasti in vita sentimenti di speranza e di fiducia , con questo annuncio Lei li ha definitivamente spenti. Come possiamo rincuorarci alla notizia che il nostro accorato appello di sete di verità e giustizia sia finito nelle mani di chi, ai nostri occhi, ci ha resi vittima di una indicibile ingiustizia di Stato? E’ proprio dal Ministero della Giustizia che sono state sbattute, con violenza inaudita, le porte in faccia a un intero territorio. E’ proprio il Ministero della Giustizia che è rimasto sordo a ogni tentativo di dialogo e confronto. È il Ministro della Giustizia Orlando, che non ha inteso rispondere a numerose  interrogazioni parlamentari! Tra queste,  ribadiamo  quelle del senatore del Psi Enrico Buemi che ha pubblicamente parlato di “carte false” fatte per chiudere il Tribunale  di Rossano!
Egregio Consigliere,  ci siamo rivolti al Capo dello Stato per chiedere che vengano rispettate le Leggi! Chi, se non il Presidente della Repubblica, dovrebbe vigilare a che ciò accada?Chiediamo che si faccia chiarezza su quanto accaduto; chiediamo la costituzione di una commissione di inchiesta che accerti tutte le responsabilità. È stato chiuso ingiustamente un Tribunale, che aveva tutti i requisiti per rimanere in vita, ma non possiamo permettere che ci tolgano anche la dignità di cittadini italiani imponendoci una scelta scellerata, oltre che ingiusta e illegale! Ci interessa poco che la nostra lettera finisca nelle mani del Guardasigilli o di qualche altro burocrate del ministero, perché abbiamo amaramente assaggiato ,sulla nostra pelle, la totale indifferenza e voluta cecità nei confronti di questa vicenda. La nostra speranza era che quelle righe fossero lette dal Presidente della Repubblica Italiana ! Ma forse, come la vicenda del Tribunale di Rossano ha tristemente insegnato, i diritti non appartengono al popolo, ma al potente di turno, a chi ha la fortuna di essere rappresentato adeguatamente nelle sale del Parlamento. Abbiamo inteso interessare la Presidenza della Repubblica anche nella qualità di Presidente del Consiglio superiore della Magistratura perché si faccia carico del supposto disinteresse della Magistratura in relazione alle dichiarazioni rese dal parlamentare Buemi che, in tutta evidenza, contengono rilievi  gravi che non possono passare inosservati. A distanza di anni – a detta del sen. Buemi – nessun giudice ha inteso convocarlo. L’auspicio è che il Capo dello Stato si faccia carico di questa esplicita richiesta. Rinnoviamo, quindi, la nostra richiesta di essere ricevuti personalmente dal Presidente Mattarella.

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