Nelle scorse settimane avevo già denunciato il collasso istituzionale calabrese che ha inevitabilmente avuto immediate conseguenze, per esempio sui rifiuti, laddove non sono stati realizzati gli impianti, non sono state effettuate le gare, si sono passate le competenze agli ATO senza gli strumenti tecnici, amministrativi e finanziari.
Lo dico e lo ripeto: giacchè siamo in campagna elettorale, al posto di parlare di questioni che non c’entrano nulla con le competenze regionali per raccattare qualche voto in più e farsi applaudire, i candidati assumano impegni, per esempio, su come riformare un settore totalmente nel caos. Cosa intendete fare con gli ATO? Come intendete colmare l’assenza di impianti? Che genere di politica si vuole attuare: impianti piccoli o mega impianti? pubblici o privati? Come intendete agevolare la raccolta differenziata?
In tutto questo, cosa possiamo fare noi? La prima cosa, come sempre, che possono fare tutti i cittadini è #DIFFERENZIARE. Maggiore sarà la differenziata, minori saranno i problemi che avremo in futuro. Non abbiamo ancora una tariffa premiale, cioè che premia il singolo cittadino che differenzia di più, ma in questo ciclo di rifiuti al collasso i comuni che differenziano avranno meno conseguenze negative, meno costi e meno disagi. Per ora parliamo di “meno conseguenze negative”, il nostro lavoro dovrà essere quello arrivare a “conseguenze positive”. Per questa ragione mercoledì scorso ho riunito l’ARO Sibaritide, a cui hanno partecipato quasi tutti i sindaci del territorio, per avviare un percorso nuovo ed assumere impegni reciproci.
E qui vado alle responsabilità. Circa 7 anni fa il Commissariamento lasciò in eredità alla regione un sistema rifiuti monco, obsoleto, inadeguato. Oggi abbiamo un sistema monco, obsoleto, inadeguato, con una aggravante: centinaia di milioni di euro di costi che si vorrebbero scaricare sui comuni, quindi direttamente sui cittadini. Da quando mi sono insediato, in tutte le sedi – provinciali, regionali e nazionali – ho denunciato il fatto che questo ciclo non è insostenibile solo dal punto di vista ambientale, ma anche finanziario, e che rischia di mandare in default enti pubblici e privati. Mi auguro che qualcuno se ne accorga prima che sia troppo tardi.
Flavio Stasi
#CoriglianoRossano