Se da più parti giungono input finalizzati ad aprire le porte della scuola al territorio, anche, allo scopo di offrire un reale contributo formativo alla comunità di appartenenza, nell’Istituto comprensivo Mandatoriccio si è andati oltre. Qui la scuola “esce” dalla scuola, formando ed educando gli alunni nel modo più naturale possibile. Un’innovazione sostanziale nell’istituzione scolastica guidata dalla dirigente scolastica Mirella Pacifico.
Già al momento del suo insediamento, la dirigente ha espresso la concezione di una scuola che deve vivere tutti gli spazi, sia interni che esterni, per creare, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, ambienti di apprendimento motivanti e, in un certo senso, anche rilassanti.
La dirigente Pacifico ha spiegato che sono diverse le motivazioni di questo orientamento didattico, chiaramente espresso anche nell’Atto di indirizzo: non creare compartimenti stagni nella vita degli alunni, ossia, non considerare la scuola come qualcosa di totalmente separato dalla loro vita, ma farla vivere come un tutt’uno con il mondo esterno. Il cortile o lo spazio verde comunale antistante la scuola come ponti che congiungono scuola e casa; smorzare le tensioni che possono nascere in classe, luogo chiuso e spesso poco attraente a favore dell’ambiente esterno, sicuramente meno asettico e formale nel quale l’alunno si sente sicuramente più a suo agio>>. A questo si aggiungono il bisogno oggettivo di <<vivere lo spazio esterno – ha aggiunto la ds – per acquisire comportamenti responsabili verso l’ambiente, rispettosi della natura e delle regole per non inquinarla; osservare più direttamente i fenomeni naturali e, quindi, studiare alcune discipline direttamente sul campo, vivendo il mutare delle stagioni e scoprendo la bellezza del creato>>. E infine, ma non per ultimo, per <<divertirsi e quindi vivere l’apprendimento come un gioco, come ad esempio è successo con i pupazzi che i ragazzi hanno modellato con la neve>>. Quasi tutti i plessi dell’Istituto comprensivo Mandatoriccio sono stati attrezzati per fare didattica all’aria aperta, come anche suggerito dalle linee guida del Ministero per una ripresa in sicurezza. Laddove non c’è il cortile, i docenti, con grande sensibilità didattica e dietro liberatoria dei genitori, fanno lezione negli spazi verdi pubblici.
comunicato stampa