Calabria. Costituito il Comitato Danza Accademica Italia. Nominata Mingrone presidente

Si è costituito in questi giorni ufficialmente un movimento a carattere nazionale per la tutela ed il riconoscimento della Danza come Arte, e per la tutela ed il riconoscimento della figura professionale dell’Insegnante di Danza.
Il CoDa Italia ha nominato Margherita Mingrone Presidente del Comitato per la Calabria.
MARGHERITA MINGRONE dirige da 33 anni il CENTRO STUDI DANZA con sede a Corigliano-Rossano (CS), area urbana di ROSSANO, con numerosi riconoscimenti ottenuti nel tempo in Italia ed all’estero.

In data 17 maggio si sono costituiti in dieci regioni d’Italia altrettanti Comitati che hanno i seguenti nomi: CoDAL Lombardia, Presidente Maria Gabriella Pietraforte CoDAV Veneto Presidente Paola Miotto CoDAP Piemonte Presidente Assunta Zavattieri CoDAL Liguria Presidente Simona Diotalevi CoDAE Emilia-Romagna Presidente Patrizia Abbate CoDAM Marche Presidente Homar Perchiazzo CoDAL Lazio Presidente Massimo D’Alessio CoDAC Calabria Presidente Margherita Mingrone CoDAB Basilicata Presidente Elettra D’Alessandro CoDAS Sicilia Presidente Mariangela Bonanno I comitati hanno lo scopo di raccogliere almeno mille firme per presentare una Risoluzione in ogni regione di appartenenza per promuovere e difendere i diritti delle Scuole di Danza e della figura professionale dell’Insegnante. Tali figure che, non fanno capo al Coni, rivendicano l’appartenenza di tale Categoria al mondo dello Spettacolo e dell’Arte. Tale iniziativa nasce come risposta dal disconoscimento degli insegnanti di danza e ballerini alla figura dello sportivo. Con la pandemia è stata messo in evidenza la grave crisi di identità del mondo della Danza che è stato accreditato al mondo dello sport, discriminando tutte quelle realtà che non sono affiliate ad enti sportivi o al Coni che, sono state e sono ancora costrette a rimanere chiuse. Con questa discriminazione si sono venuti a creare in definitiva allievi di serie A e allievi di serie B, dove alla fine bastava un’affiliazione e il riconoscimento di essere “agonisti” per poter aprire e ricominciare ad insegnare, facendo così scomparire ogni emergenza sanitaria. In nome di gare che non appartengono al mondo dello spettacolo, a migliaia di allievi è stato negato il diritto allo studio della danza in quanto ritenuti “non essenziali” e “sacrificabili”, negando così il diritto al lavoro per gli insegnanti e il diritto allo studio per gli allievi. I comitati CoDA intendono portare la loro Risoluzione approvata dalle dieci regioni contemporaneamente e di seguito al Parlamento italiano con delle richieste precise e mirate a nome di tutti coloro che non sono legati al mondo sportivo ma al mondo culturale ed artistico. A tale scopo è stato fondato anche un gruppo privato su Facebook denominato Scuole di Danza no Coni.
Di tale iniziativa è stato messo al corrente anche il Consiglio Internazionale
della Danza (CID) Unesco.

comunicato stampa

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