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Capodanno a Corigliano Rossano. Caputo (Fdi): « Concerti si, ma il turismo è un’altra cosa»

Il Capodanno di Corigliano Rossano ha registrato numeri importanti in termini di partecipazione nelle piazze, grazie al concertone di J-AX, ma alberghi e B&B sono rimasti vuoti. A sottolinearlo è Guglielmo Caputo, consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia, che critica l’assenza di una strategia turistica adeguata. «L’evento è riuscito. Anch’io sono stato in piazza e ho visto tanta gente, è stato un luogo di aggregazione – dichiara Caputo – ma il turismo è un’altra cosa. Riempire le piazze senza riempire le strutture ricettive non significa fare turismo. Per quello serve programmazione, una parola sconosciuta a questa amministrazione». Secondo Caputo, il problema principale è la mancanza di una visione a lungo termine. «Non si può vivere 12 mesi aspettando il concerto di Capodanno e quello estivo. La città ha potenzialità enormi, dal turismo religioso legato al Codex al turismo montano e sportivo. Ma per attrarre visitatori bisogna investire in una promozione seria e continuativa».

La promozione tardiva come ostacolo al successo turistico

Caputo punta il dito contro la tardiva comunicazione dell’evento. «Se il concerto viene annunciato 5-6 giorni prima, chi vuole organizzarsi non riesce a farlo. A questo va abbinata una promozione del territorio: visite turistiche, itinerari, esperienze. Invece, sul LED wall in piazza ho visto solo un’autopromozione dell’amministrazione Stasi. Nulla su montagne, mare o cultura. Solo concerti». L’amministrazione comunale, guidata da Flavio Stasi, avrebbe affrontato, secondo Caputo, difficoltà economiche nella gestione dell’evento. «Quest’anno – spiega Caputo – le risorse erano inferiori rispetto al passato. Stasi ha ingaggiato Rocco Hunt prima e J-AX poi, che ha fatto una doppietta tra Reggio e Corigliano Rossano, riducendo i costi. Ma il problema resta: le casse comunali non sono floride, con debiti di milioni di euro. La programmazione turistica richiede fondi e visione». Per il capogruppo di Fratelli d’Italia, il Capodanno di Corigliano Rossano è stato un’occasione persa per valorizzare il territorio. «Gli eventi sono importanti, ma il turismo è un’altra cosa. Serve una programmazione seria, 12 mesi all’anno, per trasformare Corigliano Rossano in una vera destinazione turistica».

 

Una risposta

  1. Non fatevi ingannare dal turismo di massa, dal turismo predatorio ed estrattivo, dal turismo che scatena ancora più differenze sociali ed economiche. Il turismo non è marketing ma è alternanza ed alternativa per la popolazione del luogo, secondo le proprie caratteristiche e nel rispetto di giusti salari ai lavoratori, di contratti corretti e decorrelati alla stagione, di competenze ed opportunità di formazione, di prossimità al territorio in tutela dell’ambiente in tutte le sue componenti (rifiuti, acqua potabile, scarichi e depurazione, terreni, mare, campagne, ecc), di ridare slancio alle pratiche antiche verso uno sguardo nuovo e di comunicazione facendo rete tra territori ed attività. Il turismo non deve creare più ricchi nelle mega società di gestione. Il turismo deve rispettare il sentire degli abitanti tutti e deve includere in primis i cittadini per una migliore qualità della vita in generale, deve quindi avere a disposizione infrastrutture (strade mano tenute, ferrovie locali, piste ciclabili e pedonali e marciapiedi, acqua, depurazione….) e servizi in primis sanitari fini a quelli di rendere facile l’accesso alle informazioni tutte da quelle sanitarie a quelle dei trasporti pubblici a quelli per la sicurezza a quelli per il divertimento. Non serve consumare altro suolo per costruire cosa, alberghi, villaggi turistici, B&B?che come fatti finora altro non hanno lasciato che scempio ambientale e portato allo spopolamento dei luoghi, quartieri, centri storici. Cominciate a recuperare gli edifici esistenti intanto che vi occupate anche di infrastrutture. Altrimenti , Tutto si riduce al consumo di un letto di un pasto, si arriva si passa si parte senza alcuna interazione vera con il popolo, a parte qualche eccezione, senza lasciare nulla di partecipato e da distribuire in miglioramento della vita su tutto il sistema cittadino.

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