La recente graduatoria che ha designato Corigliano-Rossano come la città più brutta d’Italia suscita molte riflessioni. Un giudizio, quello espresso, che appare ingeneroso e, probabilmente, figlio di criteri e metodi di rilevamento discutibili. Tuttavia, è opportuno andare oltre la mera contestazione e trasformare questa valutazione in uno stimolo per migliorare.
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Non è necessario ricorrere a interventi faraonici: spesso sono le piccole trasformazioni a fare la differenza. Una città può cambiare volto con semplici migliorie, come la cura delle aiuole, la manutenzione costante del verde pubblico, l’introduzione di arredi urbani esteticamente gradevoli e funzionali. Anche i quartieri più trascurati possono trasformarsi in spazi accoglienti grazie a un uso intelligente di colori e materiali.
Dobbiamo inoltre riflettere sull’importanza del coinvolgimento dei cittadini. Rendere una città più bella non è solo compito delle amministrazioni locali: è un processo che richiede partecipazione e sensibilità collettiva. Un quartiere che si prende cura di se stesso, che si organizza per mantenere ordine e decoro, diventa un simbolo di comunità e appartenenza.
Se da un lato questa graduatoria può risultare crudele, dall’altro lato ci offre un’occasione preziosa per prendere atto delle criticità e affrontarle con spirito costruttivo. Invece di respingere totalmente il giudizio, possiamo cogliere l’opportunità di invertire la rotta. Il miglioramento è possibile, e inizia da piccoli passi.
Corigliano-Rossano, come molte altre città, ha bisogno di un progetto di rinascita che metta al centro l’estetica e la vivibilità urbana. Un impegno condiviso tra cittadini e istituzioni, che restituisca dignità agli spazi e valorizzi il patrimonio culturale e ambientale. Perché ogni città può essere bella: basta volerlo, basta crederci. Certo, uno dei nodi cruciali è il lungomare colpito da cemento selvaggio e spesso antiestetico. Ecco perché è necessario intervenire non solo in chiave di riqualificazione ma anche di uno stop a nuovi insediamenti residenziali sulla costa.
Matteo Lauria – Direttore I&C
2 risposte
Purtroppo il sindaco non è degno di rappresentare
La città in quanto è un incompetente
Vorrei ricordare che la classifica lascia il tempo che trova e purtroppo molte persone la usano per attaccare la parte politica opposta, come se negli anni “loro” avessero costruito e vissuto in una città modello.
Avete sempre vissuto nella cacca, ora qualcuno lo sta facendo notare, come lo noto io ogni volta che torno a casa in ferie.
Arte, cultura e bellezza vanno a farsi fottere di fronte a quei personaggi che abitano nel centro storico di Corigliano. Sempre presenti e sempre più tamarri. “Ma tu u sa chini sugni ghia?” Iniziate a pensare, di fronte a cotanta cultura e bellezza, chi ha creato sti personaggi e come toglierli davanti ai cojoni e poi forse potremmo iniziare a parlare di classifica.
Ah! A munnezza intri vinelli e in miezzo a strati china cià jetta? I turisti?
Fatevi qualche domanda e datevi qualche risposta se ne siete capaci, altrimenti date la come sempre la colpa agli altri..