Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Corigliano Rossano. Falco: Al via un progetto ambientale con bambù gigante

Il bambù è una pianta originaria delle regioni tropicali e sub-tropicali per lo più dell’Estremo Oriente ma approda anche sul nostro territorio. Parte da qui la sfida di Tiziana Falco, imprenditrice e titolare di un’azienda agricola sul territorio di Corigliano Rossano.

La dottoressa Falco in partenariato con il Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Università della Calabria sta svolgendo un Progetto di Ricerca che ha al centro la pianta di Bambù. Titolo della ricerca è “la messa in coltura di Phyllostachys edulis, studio di shelf-life su germogli di bambù da impiegare nell’industria food e non food”- (BAMBOO). Il progetto di ricerca è stato finanziato nell’ambito del PSR Calabria 2014-2020. Oggetto di indagine è appunto la pianta di bambù scarsamente coltivata sul territorio calabrese. Il team di ricerca è guidato da Monica Rosa Loizzo, Professore Associato di Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università della Calabria. L’obiettivo è quello di individuare il più idoneo sistema di confezionamento per i germogli al fine di estenderne la shelf-life e facilitarne la commercializzazione allo stato fresco. Oggetto di analisi sono anche gli scarti della lavorazione del germoglio (foglie e guaina di rivestimento) al fine di individuare fitocomplessi, ad alto valore aggiunto e rispondenti alle esigenze del mercato dei functional food e dei nutraceutici antiobesità. Il progetto si propone, dunque, di coniugare la ricerca scientifica di base e lo sviluppo industriale, nel settore agroalimentare. I risultati della ricerca sono stati oltremodo anche oggetto di comunicazioni a convegni internazionali.

Al di là degli aspetti prettamente economici derivanti dalla commercializzazione del bambù, il progetto mira ad ad un’altra finalità altrettanto importante che riguarda il nostro ecosistema. La Dr.ssa Tiziana Falco sottolinea il ruolo fondamentale di questa pianta, infatti le foreste di bambù sono in grado di assorbire circa 5 volte l’anidride carbonica assorbita da un’equivalente foresta “classica”. Nel frattempo le stesse rilasciano nell’atmosfera circa il 35% in più di ossigeno e le grandi quantità di CO2 fissate durante il ciclo vitale della pianta eguagliano e superano le quantità di CO2 emesse durante le operazioni colturali necessarie al processo di produzione. Da tutto ciò si desume che la coltivazione del bambù può essere considerata ad impatto ambientale zero o neutro. Un’azienda agricola come quella della Falco che coltiva bambù rientra assolutamente nelle cosiddette “imprese green” previste da Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile; come a voler dire anche le piccole imprese possono fare la loro grande parte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: