Editoriale. Corigliano Rossano: il coraggio di rivendicare il ruolo di capoluogo. Invito al fair play

Con l’avvicinarsi della prossima campagna elettorale, è fondamentale riflettere su quale direzione desideriamo intraprendere per il futuro di Corigliano Rossano e dei comuni limitrofi. È giunto il momento di abbracciare una campagna basata sui programmi e sul fair play, superando personalismi e scontri di basso profilo che solo alimentano l’incultura e la disillusione. Abbiamo compreso che il giovanilismo non è il solo fattore determinante per il cambiamento e il rinnovamento. Ciò di cui abbiamo bisogno sono idee innovative che possano produrre un vero e proprio rinnovamento culturale, capace di ridare slancio alla nostra comunità.

Basta con i discorsi di pancia e il pseudo-moralismo che hanno stancato tutti. È tempo di adottare una visione del territorio che punti al rilancio di Corigliano Rossano e dell’intera area ionica, conferendole una dignità pari a quella delle realtà regionali più sviluppate.

Al centro delle nostre preoccupazioni deve esserci l’emergenza occupazionale, una ferita che affligge profondamente la nostra comunità. Ma non possiamo pensare di risolvere questo problema con soluzioni superficiali. Non sarà certo la costruzione della Sibari- Coserie o l’arrivo della Baker Hughes a mettere fine all’emorragia occupazionale.

La chiave per il futuro di Corigliano Rossano risiede nell’assunzione di coraggio e lungimiranza da parte della classe politica. È imperativo adottare programmi concreti che possano trasformare la nostra realtà locale in un polo attrattivo per investimenti e sviluppo economico.

La proposta di elevare Corigliano Rossano a capoluogo di una nuova provincia, insieme a Crotone, rappresenta un passo fondamentale verso la ristrutturazione del nostro territorio. Una provincia demograficamente importante avrebbe accesso diretto alle decisioni politiche regionali, aprendo nuove opportunità di crescita e sviluppo. Una riflessione che merita attenzione è il motivo per cui il Corso Mazzini a Cosenza sia costantemente congestionato. La risposta è semplice: Cosenza è il capoluogo di una provincia con una popolazione di 700mila abitanti, il che ha portato alla concentrazione di sedi provinciali, istituzioni pubbliche e private, oltre ad avere un’area universitaria e presidi sanitari. È evidente quindi che l’elevazione di Corigliano Rossano a capoluogo rappresenterebbe la vera chiave di svolta per il nostro futuro. Insieme a Crotone, ovviamente, di vero rilancio dell’intero arco jonico. Una nuova provincia con una popolazione di 420mila abitanti avrebbe un peso significativo nelle decisioni regionali. Non basta essere un capoluogo (piccole province come Vibo e Crotone sono rimaste fuori dalla gestione dei grandi interessi), è importante diventarlo con una popolazione demograficamente imponente.

Inoltre, la costituzione di un’area metropolitana Crotone-Gallipoli potrebbe essere una mossa strategica per valorizzare le risorse del nostro golfo e promuovere la cooperazione tra i 24 porti presenti nella zona.

Entrambi i progetti non richiedono investimenti finanziari dello Stato, ma solo impegno, volontà e coraggio nelle scelte. È arrivato il momento per la politica di raccogliere questa sfida, altrimenti rischiamo di continuare a vivacchiare senza mai cogliere appieno le opportunità che il futuro ci offre.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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