Lungo la statale 106 Jonica si fa strada un crescendo di regole che l’ente gestore dovrebbe motivare. I limiti di velocità si rivelano un ostacolo costante per i viaggiatori che percorrono questa arteria viaria fondamentale. Ogni comune, piazza un cartello di controllo della velocità. È ormai noto che alcuni comuni con le multe fanno quadrare i bilanci. È una strada che riesce a mutare persino gli umori degli automobilisti per l’eccessiva presenza di tutor, autovelox e rotatorie, unitamente alla presenza di tracciati ristretti. Il viaggio diventa un calvario, se non si sta attenti in ogni comune si rischiano multe salate di giorno in giorno. I minimi di velocità, imposti con rigore da nord a sud della statale, sembrano condannare i viaggiatori a un passo di lumaca. E nonostante la necessità di garantire la sicurezza sulle strade, ci si chiede se, talvolta, l’applicazione rigorosa di questi limiti non contribuisca a rendere il viaggio più frustrante che sicuro. Il paradosso emerge quando si lascia la Calabria per la Basilicata: strade a quattro corsie progettate per garantire una circolazione fluida e sicura, tuttavia, il limite imposto di 90 km/h fa sorgere la domanda inevitabile. Che senso ha realizzare strade a quattro corsie per poi imporre limiti così restrittivi? L’investimento nella costruzione di nuove strade diventa oggetto di discussione quando i limiti imposti sembrano annullare i benefici attesi, rendendo inutile l’espansione della rete stradale. Sorge spontanea la domanda: quali sono i criteri che stabiliscono i livelli di tolleranza per la velocità lungo la Statale 106 Jonica?
Il pensiero qui sottolineato è che la riflessione sulle restrizioni di velocità non deve essere interpretata come un invito ad aumentare i limiti, ma piuttosto a farlo con equilibrio. E se lo Stato desidera mantenere limiti rigorosi, potrebbe valutare l’opzione di imporre alle case produttrici di auto di tarare i motori in base alle velocità massime consentite dal codice della strada. Tuttavia, si sottolinea il dubbio che la politica possa andare contro certe imprese. La riduzione della velocità, sebbene indubbiamente pensata per garantire la sicurezza stradale, potrebbe non sempre essere sinonimo di una diminuzione degli incidenti stradali. In alcuni casi, sembra che i limiti rigidi possano persino aumentare il rischio di incidenti, contribuendo alla frustrazione dei guidatori e a manovre pericolose perché azzardate. Mentre i limiti di velocità sulla statale 106 Jonica sono indubbiamente pensati per garantire la sicurezza stradale, è essenziale esaminare attentamente se questi siano in linea con l’effettiva necessità di proteggere la vita dei viaggiatori. La strada per un equilibrio tra sicurezza e fluidità del traffico è ancora aperta, ed è fondamentale che le autorità competenti valutino con attenzione i criteri alla base di tali regolamentazioni, al fine di garantire una circolazione sicura ed efficiente per tutti.