Enel, Lamenza: diventi sede per Cittadella degli Uffici

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Paolo Maria Lamenza

A distanza di pochi giorni dal nostro ultimo intervento, ove tra preoccupazione e stupore avevamo sottolineato ad alta voce un eventuale probabile intervento del Ministero competente circa una tendopoli sul Nostro porto di Corigliano-Rossano, registriamo che ciò, fortunatamente, è da ritenersi almeno per ora,  scongiurato, visto la chiusura dei porti di tutta Italia per disposizione del Ministro degli Interni. Si cambia quindi radicalmente atteggiamento non solo nel modo di gestire la “politica dei flussi migratori” quanto il porsi nei confronti di una Europa ove, la voce dell’Italia, comincia a fare eco anche verso chi, volutamente e spavaldamente, non ha mai avuto occhi per vedere e orecchi per sentire.

La quotidiana lettura dei social, come dei tanti blog ormai stampa ricorrente, illumina di certo e ragguaglia su come siano difficili da smaltire vecchie abitudini e metodiche da prima Repubblica. Così, ad esempio, gli inviti vis a vis di Enel a ex amministratori di Rossano non mi irrita più di tanto visto che si tratta di metodiche del passato che prima o poi finiranno nel turbine del cambiamento che il nuovo governo non mancherà di affermare.

Mi infastidisce al contrario l’argomento, cioè quel topolino vegetale che la montagna Enel vorrebbe partorire. Si, l’idea da parte del soggetto proponente di produrre alghe, oltre che risibile per il ristoro occupazionale al territorio, mi sembra ben poca cosa rispetto al progetto “Futur-e” ed ai sei progetti selezionati e già abortiti nell’ambito della dismissione in atto nel Paese.

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Siamo seri, raccontiamo la verità, i cittadini esigono veridicità, non frottole o negoziati di scrivania a due o a tre.

E se Enel fosse disponibile, così come fino ad ora fatto credere, a mollare tutto? Si, se mollasse al Comune Unico i suoi immobili? Esatto, sto proponendo di realizzare la cittadella degli uffici un paio di chilometri più in qua di Insiti, stante il blocco di quei terreni, sul quale auspico chiarezza da parte della Magistratura, ci sono uffici, parcheggi, mense, e tutto quanto necessita per accogliere celermente i lavoratori del nuovo Comune, dando organicità al progetto di Comune Unico e tagliando sul nascere i valzer su chi va a Corigliano e chi resta a Rossano. I cittadini smetterebbero di peregrinare da un ufficio all’altro, vittime di una confusione quanto mai disdicevole.

In questo modo, se il Presidente della Regione Oliverio, ormai prossimo al pensionamento, si svegliasse dal suo torpore e riacquistasse lucidità sulla fusione, potrebbe coniugare in un accordo di programma quadro (A.P.Q.) una organica riconversione che non preveda la produzione di alghe in scatola…ma recuperi qualche stralcio progettuale contemperabile con una cittadella degli uffici magari con un occhio alle tematiche del comparto agricolo e dell’e-commerce, allora in pochi mesi, i Commissari potrebbero ricongiungere il comune sotto un unico tetto, sedando le polemiche sulle sezioni staccate di istituti centrali e simil fesserie.

Siamo seri diciamo con chiarezza che Enel gioca al ribasso e rilanciamo noi, senza esitazioni o tentennamenti.

Il resto verrà da se con il Governo centrale che di sicuro non farà mancare la sua attenzione attraverso la normativa vigente e non solo.

Noi ci siamo, chi vuole starci si faccia avanti senza polemizzare per il gusto di farlo. La nostra proposta è emendabile, migliorabile ma è una proposta alternativa all’evoluzione di una vertenza giudiziaria per la restituzione dei terreni di Insiti, sulla cui conclusione aleggiano ombre e tempi indefinibili.

                                                               Paolo Maria Lamenza.

                                                          Ufficio Stampa Segreteria Politica

                                                                 Lega Salvini Premier

                                                                  Corigliano-Rossano

(comunicato stampa)

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