Ex tribunale di Corigliano Rossano, spiragli per la riapertura: Regione compatta

Qualche piccolo spiraglio si apre sull’ipotesi di riapertura del tribunale di Corigliano-Rossano. Nelle ultime ore la prima commissione Affari istituzionali della Regione Calabria, presieduta da Luciana De Francesco, ha licenziato una proposta di legge che porta la firma del Consigliere regionale Giuseppe Graziano ma che ha avuto il supporto e il sostegno di tutte le componenti politiche presenti nell’organismo di sottogoverno. Tra questi i Consiglieri Davide Tavernise e Pasqualina Straface. Lo spirito della legge persegue la logica secondo cui le spese di adeguamento, di gestione e di manutenzione degli immobili adibiti alla ricostituzione del tribunale e della Procura e di retribuzione del personale di custodia e vigilanza delle strutture siano  integralmente a carico del bilancio della regione, mentre  rimane  a carico dello Stato la spese relativa alla retribuzione dei magistrati e del personale amministrativo e di polizia giudiziaria.

Ex tribunale di Corigliano Rossano

«La riapertura si rende necessaria e non più procrastinabile, quale atto di vitale importanza per porre rimedio al duro colpo inflitto al sistema giudiziario della Sibaritide, commenta Pasqualina Straface (Fi). Non è ammissibile che una città di circa 80mila abitanti sia priva di un tribunale. Un’azione corale e determinata della Regione Calabria possa rappresentare il fulcro vitale dal quale fare ripartire il percorso istituzionale per addivenire a tale importante risultato, per altro molto atteso dalle popolazioni del territorio che si sono viste private di un basilare presidio di legalità e giustizia e costrette a fare la spola presso il tribunale di Castrovillari, registrando quotidianamente inevitabili e gravose difficoltà e conseguenze logistiche, economiche e funzionali».  Per il capogruppo del M5s Davide Tavernise «è una pagina importante di unione di tutta la politica regionale, impegnata a restituire ai calabresi quei diritti sociali, che una politica debole ha consentito venissero sottratti. Tra i diritti negati, la giustizia. Tra i territori colpiti e scippati, quello di Corigliano Rossano e della sibaritide tutta. Oggi la politica regionale calabrese offre al Parlamento l’occasione di fare giustizia, riparando un torto che pesa ancora e gravemente su una comunità di 150.000 persone circa». Ora la procedura seguirà l’iter in Consiglio regionale. Importante si rivela il ruolo della deputazione parlamentare nazionale calabrese e della Sibaritide in particolare, nella capacità di imprimere quella necessaria pressione sul Governo affinché possa dare vita al ripristino di una ingiustizia. Un’operazione che, a questo punto, sarebbe a costo zero per lo Stato.

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