Poi i tempi sono cambiati, ma questa straordinaria capacità di adattamento in tutte le circostanze, anche le più sfavorevoli, e stata sempre una dote precipua nel lento e periglioso cammino della Evoluzione, tanto che lo stesso Essere umano è riuscito, non solo a sopravvivere, ma ad ergersi autonomamente ed autonominarsi, come specie più evoluta sugli altri esseri viventi.
Su questo ultimo punto esistono ancora molti dubbi e i pareri sono spesso discordi. Io sinceramente ritengo che la specie umana rappresenti non l’ultimo anello della evoluzione, ma invece, il primo anello della involuzione, ma è un mio parere personale di cui mi assumo tutta intera la responsabilità, ritenendo che non può essere ritenuta evoluta una specie animale che fa di tutto per distruggere il territorio in cui vive.
Ma questo discorso ci porterebbe troppo lontano.
Questa straordinaria capacità di adattamento, l’Essere umano la sta dimostrando, naturalmente, anche in questo attuale, spiacevole momento, dominato dal problema del Coronavirus e questa riflessione mi è stata suggerita, ieri, dal racconto di una mia paziente, che conosco ormai da anni e con la quale vi è una notevole confidenza, anche su vicende strettamente private e personali.
Premetto che la mia paziente mi ha fornito ampia autorizzazione a parlare di Lei in questa sede, pregandomi, ovviamente di rispettare l’anonimato.
La Signora A. per l’appunto, è sposata da anni e la coppia non ha figli, per assoluta volontà del marito, caparbiamente tetragono sulle sue posizioni.
Ciò ha fatto molto soffrire la Signora A. Che ha cercato, attorno a Sé altre soddisfazioni che dessero un senso, seppur surrogato, alla propria vita, soprattutto di tipo artistico e culturale.
Essendo poi una persona molto piacente e molto attenta al proprio fisico, oltre che alla mente, ha sentito pressante l’esigenza di iniziare a frequentare, come tanti, una palestra vicino casa, per realizzare quella indicazione di “mens sana in corpore sano”.
Queste palestre, so per sentito dire, sono frequentate da uomini e donne negli stessi orari e quindi spesso sono fatalmente sedi privilegiate di inevitabili incontri e conoscenze amichevoli per esempio su tapis roulant contigui, o mentre ci si produce nel sollevamento pesi.
Queste conoscenze assolutamente amichevoli, solo alcune volte, rarissime, così mi dicono, si tramutano in frequentazioni un po’ più assidue, anche fuori dal locale della palestra e addirittura, ma sono casi isolatissimi, in vere e proprie relazioni affettive, a volte, ahimè clandestine.
E’ quanto è fatalmente accaduto alla Signora A. Che ha dapprima resistito strenuamente all’assiduo corteggiamento del Signor G., uomo prestante e dai modi molto cavallereschi e gentili, fortunatamente celibe e libero da altri vincoli affettivi, che per sua successiva ammissione, aveva deciso di frequentare la palestra proprio nella speranza di fare conoscenze femminili, e così è stato.
Ne è nata una stupenda relazione, naturalmente clandestina, che dura ormai da tre anni e che ha avuto come luogo di incontro facilissimo e insospettabile, la palestra da entrambi frequentata, estendendosi poi la frequentazione in altri luoghi appositamente concertati.
Tutto sembrava avviarsi verso una tranquilla e sicura relazione extraconiugale serena, quando purtroppo è intervenuta l’epidemia da Coronavirus, a rompere gli equilibri consolidati e collaudati e a creare straordinari problemi di incontro ai due amanti, essendo state per decreto chiuse dall’oggi al domani le palestre, loro luogo di incontro perfettamente legittimo e insospettabile.
Il decreto “Io resto a casa” rendeva legittime le uscite, di una sola persona, e solo per recarsi a fare la spesa, in farmacia o eccezionalmente per visite mediche di urgenza.
Non essendo il Signor G. un medico, non rimaneva altro che la prima opzione per incontrarsi e così è stato.
Da allora la Signora A, e il signor G. si incontrano tutti i giorni in uno dei Supermercati di zona, e non sempre lo stesso, per non destare sospetti, concordando precedentemente per SMS il Supermercato e lo scaffale presso cui incontrarsi, mai lo stesso per due giorni di seguito. La varietà è tanta, dai detersivi per la casa, al Tonno in scatola, dai Risotti in busta ai formaggi.
Ma il luogo privilegiato è il banco dei surgelati, ove la particolare conformazione del locale permette anche una fugace intimità e quindi la possibilità di scambiarsi qualche pudica effusione affettiva.
La capacità di adattamento dell’Essere umano è sconfinata.