Cirillo aveva mentito e per questo siamo stati a Reggio Calabria dai fratelli Mimmo e Pasquale Tegano per metterci a posto e come capi vennero riconosciuti io a Rossano, Santo Carelli a Corigliano. Senza il riconoscimento da parte dei reggini uno ‘ndranghetista comandava solo a casa sua. La ‘ndrangheta è una struttura unica e il Crimine deriva da Reggio Calabria e da San Luca. Ho ricevuto sino alla dote del Vangelo e nella mia copiata c’erano Paolo De Stefano, uno dei Tegano, Cirillo e Mannolo. Oltre al Vangelo c’è un grado superiore che si chiama “Diritto e medaglione”, dote che aveva Franco Pino» ovvero l’ex boss di Cosenza. Secondo Pasquale Tripodoro, “il Crimine di Reggio Calabria e di San Luca era composto da Giuseppe Morabito, Antonio Pelle e Paolo De Stefano e Tegano.
Tutti i capi società che hanno il Crimine e sono riconosciuti da San Luca formano una Commissione regionale e possono partecipare alle riunioni. Io avevo a che fare con Santo Carelli di Corigliano, con Giuseppe Farao, Silvio Farao e Cataldo Marincola di Cirò. Ai miei tempi a Crotone aveva il Crimine Luigi Vrenna, detto “Lo Zirro”. A Vibo non so se c’era un Crimine”. Quindi il riferimento ad un incontro a Limbadi in compagnia di Santo Carelli. “Siamo andati in una casa a trovare una persona che si chiamava Mancuso. Noi eravamo andati perché Carelli era interessato ad una barca. Abbiamo mangiato a casa sua, una casa vicino alla caserma dei carabinieri”.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere, invece, il collaboratore di giustizia Salvatore Schiavone, di 45 anni, di Laureana di Borrello. Chiamato come teste dell’accusa nel processo Rinascita-Scott, la collaborazione di Schiavone era emersa dopo la conclusione delle indagini preliminari ad opera della Dda di Catanzaro che il 19 giugno 2020 aveva portato all’arresto di numerose persone per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico dal Brasile e dall’Albania. Traffico legato principalmente alla figura del boss di Zungri Giuseppe Accorinti. Il 3 ottobre del 2019 Schiavone aveva parlato degli uomini del locale di ‘ndrangheta di Zungri in Toscana: ed in particolare dei fratelli Valerio e Giuseppe Navarra, originari di Pernocari, frazione del comune di Rombiolo, nel Vibonese.