Indecise se fargli omaggio di qualche libro di storia affinché possa rispolverare da autodidatta i suoi studi sulla Calabria e sulla Magna Graecia o invitarlo proprio sulle rive del nostro mare per narrargli, quali novelli aedi, la storia crotoniate mentre contestualmente scopre, o riscopre, le meraviglie del nostro patrimonio naturale, vogliamo allora ipotizzare due scenari.
Il primo, e vogliamo essere buone, il signor Spirlì si è “casualmente” dimenticato di citare Crotone. Ci chiediamo come abbia potuto farlo, considerata la storia millenaria della nostra città ed i personaggi che le hanno dato lustro nei secoli… ma tant’è… supponiamo che si sia distratto mentre elencava con enfasi le tappe della ripartenza. Troppi i luoghi da ricordare… e anche da dimenticare.
Il secondo scenario, invece, si gioca su un altro piano. Si potrebbe trattare di un lapsus freudiano in virtù del quale si disvela, fin dalle prime battute, un manifesto programmatico di un trend ben consolidato negli anni da una politica regionale di qualunque colore che ha sempre penalizzato la nostra città puntualmente “dimenticata” in favore di altre realtà?
Nella certezza di aver offerto al vicepresidente lo spunto per qualche riflessione, lo salutiamo cordialmente dalla città che non c’è, rammentandogli che… per giungere ad una pronuncia assolutoria da parte del territorio crotonese non basteranno rettifiche e precisazioni né interpretazioni autentiche sul vero significato delle dichiarazioni rilasciate, ma gesti concreti che ricollochino Crotone in posizione paritetica con le altre realtà e come parte integrante e fondamentale dello sviluppo della intera regione (Comunicato stampa).