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<L’aspetto più inquietante è il meccanismo di adesione forzata: chi non si assicura rischia di essere escluso dai fondi pubblici per la ricostruzione e di vedersi chiudere i canali bancari per l’accesso al credito. Un’imposizione che richiama logiche già viste, come quelle del concordato preventivo biennale, dove la libertà di scelta era solo un’illusione>, continua Baldino.
<A tutto questo si aggiunge la totale incertezza sui costi. Le imprese che operano in territori più esposti ai rischi ambientali, come molte zone del Sud, potrebbero ritrovarsi a pagare premi insostenibili, con il rischio concreto che le compagnie assicurative impongano tariffe spropositate senza un adeguato controllo. Quali saranno i criteri per stabilire i risarcimenti? Ci sarà una reale copertura o ci troveremo di fronte all’ennesima corsa agli escamotage per negare i rimborsi?
Questa norma non rappresenta una strategia seria di prevenzione, ma un modo per trasferire sulle imprese e, indirettamente, sui cittadini, la responsabilità della sicurezza del territorio, mentre lo Stato si tira indietro. Il Governo vuole davvero tutelare le imprese e il territorio o sta solo mettendo in atto un’altra operazione per fare cassa, lasciando le aziende sole di fronte ai rischi?>, conclude Baldino.
On. Vittoria Baldino