La Direzione del presidio ospedaliero di Corigliano-Rossano interviene sulla tragica vicenda del piccolo Elia, nato prematuramente in casa e deceduto il giorno successivo, sottolineando la necessità di fare chiarezza sui fatti.
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L’intervento al pronto soccorso e il rifiuto del ricovero
Intorno alle 9:00 dello stesso giorno, i genitori hanno portato il neonato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Guido Compagna di Corigliano-Rossano a causa di difficoltà respiratorie. Il pediatra neonatologo di turno ha constatato il problema e, seguendo le procedure standard di assistenza neonatale, ha stabilizzato le vie aeree del piccolo, somministrando ventilazione non invasiva con nasal Cpap.
Successivamente, è stato ritenuto necessario un ricovero per ulteriori accertamenti, per valutare la situazione metabolica e gli scambi respiratori. Tuttavia, la madre, medico di professione, ha deciso di rimuovere autonomamente le nasocannule, sostenendo che il bambino fosse irrequieto e non le tollerasse. Quando i sanitari hanno illustrato la necessità di eseguire prelievi, fleboclisi e una possibile terapia antibiotica, la coppia, dopo essersi consultata, ha rifiutato il ricovero, nonostante fosse stato loro spiegato che il distress respiratorio potesse derivare da un’infezione, aggravata dall’assenza del tampone vagino-rettale materno, non eseguito a causa del parto prematuro.
Il tragico epilogo
Mentre firmavano il verbale di dimissione volontaria, i genitori sono stati avvisati dell’urgenza del ricovero in caso di peggioramento o mancata risoluzione del problema respiratorio. Il giorno successivo, i Carabinieri hanno informato l’ospedale del decesso del neonato presso il domicilio familiare.
Ora si attende l’esito dell’autopsia per chiarire la causa esatta della morte. La Direzione ospedaliera coglie l’occasione per ribadire l’importanza del rispetto delle linee guida sulla sicurezza del parto, sottolineando che la nascita è un evento meraviglioso, ma anche estremamente delicato e rischioso per la salute del neonato e della madre.