«Sovente si sente parlare di valorizzazione delle aree interne, specie in campagna elettorale, ma la realtà è ben diversa da certi proclami». A parlare è Rosa Silvana Abate, ex senatrice e oggi portavoce del movimento “Schierarsi”, che punta il dito contro lo stato di abbandono in cui versano alcuni centri abitati dell’entroterra calabrese.
La Abate prende ad esempio Piana Caruso, località montana frequentata anche durante le festività da famiglie e villeggianti. Le condizioni di degrado dei marciapiedi – denuncia – sono sotto gli occhi di tutti, «dal tratto della fontana fino al sito denominato “Giustopago”». Qui, racconta, la situazione è talmente compromessa che in occasione della recente Pasquetta, donne con passeggini e gruppi di famiglie sono stati costretti a camminare sulla carreggiata, mettendo a rischio la propria sicurezza.
«La manutenzione ordinaria è assente – sottolinea – e questo è umiliante per i residenti, che nonostante i disagi continuano con sacrificio a vivere e presidiare questi luoghi». E rincara: «Chi amministra dovrebbe ricordarsi che anche questi cittadini pagano le tasse, e lo fanno esattamente come chi vive in città. Ma i servizi qui sono spesso negati».
Il degrado urbano, secondo l’ex parlamentare, è solo uno dei segnali di una più ampia disattenzione istituzionale verso le zone interne, spesso dimenticate nei piani di sviluppo e nelle strategie politiche, salvo poi essere evocate a parole durante le campagne elettorali.
Il messaggio finale è chiaro: «Prima di parlare di ripopolamento o rilancio, si garantiscano le condizioni minime di vivibilità. È una questione di dignità per chi resta, per chi ci torna, e per chi ha una casa e continua a contribuire fiscalmente senza ricevere nulla in cambio».
Abate chiude con un appello diretto al Comune e agli uffici preposti: «Mi auguro che questa denuncia non cada nel vuoto e che si intervenga subito per rendere i marciapiedi praticabili. In certi tratti sono un pericolo concreto».
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