Pierluigi Rizzo: Artista dall’alta dose umana e la magia dei suoi colori

La notte ha portato con sé un addio silenzioso, mentre il reparto Covid dell’ospedale Giannettasio si tingeva di malinconia per la perdita di Pierluigi Rizzo, l’artista nomade che ha trasformato il mondo in una tela di emozioni e colori. Nato a Rossano, Pierluigi ci ha lasciato, ma il suo spirito semplice e la sua alta dose umana continueranno a vibrare nelle opere e nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.

Lasciati gli studi di Medicina e Chirurgia a Perugia, Pierluigi ha seguito la sua vera vocazione, l’arte, aprendo nel 1979 un laboratorio di arte applicata. Inizialmente concentrato sul vetro, il suo talento eclettico lo ha portato ad esplorare materiali come bronzo, marmo, legno, vetro, plastica e tela. Collaborazioni con architetti umbri hanno dato vita a opere uniche, tra cui la maestosa vetrata dell’Hotel Plaza di Perugia.

Un nuovo capitolo si è aperto nel 1984, quando Pierluigi ha abbracciato il teatro, diventando scenografo e regista in giro per il mondo. Quattro anni di viaggio hanno arricchito la sua anima e arricchito il suo bagaglio artistico, contribuendo al teatro in città come Rio De Janeiro e Parigi.

Il suo ritorno a Rossano è stato un ritorno alle radici, ma non un punto di arrivo. Pierluigi ha portato la sua creatività “via etere”, con improvvisazioni teatrali trasmesse da Radio Rossano Centro. La trasmissione “Ci vediamo al bar” lo ha reso noto persino nelle ore notturne, catturando l’attenzione di un vasto pubblico.

Oltre all’artista, Pierluigi era un filosofo, un sognatore che ha trascorso ore a parlare di filosofia, arte e della complessità della vita davanti a una tazza di caffè. La sua semplicità, il suo abbraccio all’alta dose umana, erano la sua firma, un’essenza che andava al di là delle sue opere d’arte.

La comunità si prepara a salutare Pierluigi Rizzo. I funerali si terranno domani alle 10.45 presso la Chiesa di San Giuseppe a Rossano. La sua eredità di semplicità, alta dose umana e il magico caleidoscopio dei suoi colori vivranno per sempre nei cuori di chi ha avuto la fortuna di incrociare il cammino di questo straordinario artista nomade.

Una risposta

  1. Ciao Pierluigi
    Ho condiviso con te una piccola parte di vita anche se eravamo troppo giovani per discorsi profondi ai quali hanno prevalso i conflitti piuttosto che le comprensioni, ma oggi condivido ancora con te la parte più importante che ci possa essere: i tuoi figli che sono i miei nipoti e questa è la più bella eredità che potessi lasciarmi e che vale molto più delle tue bellissime opere
    Fai buon viaggio artista vagabondo

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