A Firmo, durante l’ultimo Consiglio Comunale, il gruppo consiliare di minoranza “Firmo Domani” ha sollevato un acceso dibattito sull’installazione di un ripetitore 5G Vodafone in località Piano dello Schiavo, a pochi metri dalle abitazioni ma tecnicamente ubicato nel territorio del vicino comune di Lungro. La questione era già stata anticipata in sede di conferenza dei capigruppo lo scorso 22 aprile, con il gruppo di minoranza che aveva chiesto al sindaco di intercedere con il collega di Lungro per trovare una collocazione alternativa, più lontana dal centro abitato.
Secondo quanto riportato dai consiglieri Vittorio Franco, Giulia Frascino e Santo Fabio Ricetta, l’amministrazione comunale avrebbe minimizzato la questione, appellandosi all’impossibilità di intervenire su un sito che, pur essendo a ridosso delle abitazioni di Firmo, rientra formalmente nel territorio di Lungro. Tuttavia, i consiglieri hanno ricordato come la normativa regionale imponga ai comuni di dotarsi di un regolamento comunale per regolamentare tali installazioni, cosa che né Firmo né Lungro avrebbero ancora fatto. Nessun processo di partecipazione pubblica sarebbe stato attivato.
Particolarmente dura la critica per la scelta del sito che, oltre ad essere ravvicinato ad abitazioni, risulta contiguo a luoghi sensibili come scuole, un ospedale, un campetto sportivo e un’attività commerciale. Non sono mancati paragoni con precedenti episodi analoghi, come l’insediamento della centrale Edison sul territorio di Altomonte ma percepita dalla popolazione di Firmo per gli impatti negativi.
Ulteriore motivo di allarme è stato legato alla recente legge regionale che riconosce l’elettrosensibilità e prevede l’attivazione di ambulatori dedicati. Per questo, i consiglieri hanno espresso la volontà che il Comune non resti inerte e si assuma la responsabilità politica e amministrativa di difendere la salute dei cittadini.
La polemica si è ulteriormente accesa quando, all’indomani della seduta consiliare, i lavori di installazione dell’antenna sono stati improvvisamente accelerati, tanto da portare al rapido montaggio della struttura, scatenando l’amarezza della minoranza, che ha definito l’accaduto come un “effetto contrario” rispetto all’azione di denuncia e sensibilizzazione avviata.
redazione I&C
![]() |
![]() |
![]() |