Primarie PD, come si fa a votare Orlando A Rossano

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– Non doveva accadere, purtroppo però, è accaduto. Sono trascorsi pochi giorni dalla chiusura delle primarie del PD per il ruolo di segretario del partito e il numero che cattura la nostra attenzione, e quella di gran parte del popolo rossanese, è 93, ossia i voti raccolti dal ministro della Giustizia Andrea Orlando a Rossano.

Non possiamo non evidenziare l’eclatante dato realizzato nella città già sede di Tribunale (senza contare quello dell’intero basso Ionio cosentino) da parte di chi sosteneva a squarciagola la difesa del presidio di giustizia in campagna elettorale. Una volta eletto, guarda un po’, ha fatto presto a distrarsi o dimenticare.

Lo scenario in cui si chiude questa vicenda vede, da una parte un gruppo di aderenti al Pd che voleva ergere a proprio rappresentante chi ha disatteso promesse e sotterrato speranze di una città, dall’altra il GAV che non si è arreso all’ingiustizia subita e continua a lottare per fare chiarezza sulla soppressione proprio del Tribunale di Rossano. Il tutto è mortificante per la Città del Codex e per rossanesi.

Ci hanno insegnato che la politica si fa per dare risposte al popolo, al territorio, ma dal guardasigilli non ne abbiamo ricevute. Non possiamo più permetterci di guardare alla politica e lavarci la coscienza affermando “tanto sono tutti uguali”. Sta a noi distinguere chi fa gli interessi del popolo e chi no. Dunque, questi elettori dem, anziché foraggiare Orlando, avrebbero fatto bene a fargli pagare dazio, preferendo uno degli altri due in gara ma evidentemente il Pd dell’hinterland ha un modo tutto suo d’intendere la politica.

In merito alla politica nazionale rispetto sempre alle primarie, ci lascia sgomenti la conferma di Matteo Renzi, perché dopo la bocciatura dell’ex premier da parte degli italiani al Referendum del 4 dicembre, il 70% degli aderenti al partito l’ha acclamato. Ciò potrebbe significare che i Pd, non avendo altre chance al suo interno per il prossimo appuntamento elettorale, non troverebbe gradimento nel popolo.

Abituati a guardare al futuro facendo tesoro del passato, il nostro auspicio è che in quella politica si possa far meglio di quanto ha fato sinora: in fondo non ci vuole poi molto.

(fonte: comunicato stampa)

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