Anche nel 2022 (dati 2021) Morano conferma la propensione e la capacità di ben differenziare i rifiuti solidi urbani. La quota RD per la quale il borgo del Pollino è stato premiato da Legambiente nella mattinata di ieri giovedì 2 marzo a Catanzaro, si attesta a un ottimo 73%. Il limite per ottenere il riconoscimento di Comune free, giova ricordarlo, non può essere inferiore al 65%, e occorre vantare una produzione pro-capite di scarto indifferenziato (dato dalla somma del secco residuo e dalla quota non recuperata degli ingombranti) inferiore o uguale ai 75 kg/anno/abitante.
«Il merito del risultato è da attribuire tutto a un sistema rodato e collaborativo; con tutti gli attori, pubblici (municipalità) e privati (comunità e azienda incaricata di svolgere il servizio), all’altezza del proprio compito» affermano il sindaco Nicolò De Bartolo e l’assessore Francesco Soave. «Il dato è assolutamente positivo se rapportato alle difficoltà che la nostra regione sta incontrando negli ultimi tempi; e, per quanto ci riguarda, addirittura eccellente se commisurato agli sforzi enormi che dobbiamo affrontare quotidianamente. I numeri sono alti nonostante diverse situazioni difficili, come la vicenda relativa alla nostra area ecologica, ai centri di conferimento sovracomunali spesso resi inaccessibili, ai rallentamenti dovuti alla crisi pandemica ecc. Il tutto in un contesto molto fragile, che vede la Calabria fermarsi al 53,1%, penultima della classifica nazionale la cui media è, invece, del 64%, come rivela il dossier “Comuni Ricicloni” 2022. Ad ogni modo». Come dire, non mancano i problemi. Ma tornando alla realtà locale Soave e De Bartolo anticipano che «l’esecutivo e gli uffici stanno studiando un piano finalizzato a migliorare ulteriormente, attraverso il cambio dei contenitori e alla predisposizione di un calendario di raccolta più adeguato, l’intero apparato organizzativo».
Quanto alla convention catanzarese dei Comuni Free, è emerso come sia urgente avviare serie politiche per ridurre il rifiuto alla fonte. Di più, aumentare in quantità e qualità la differenziata, potenziare gli impianti esistenti nel territorio e realizzarne altri tecnologicamente avanzati e in grado di riciclare e valorizzare i rifiuti laddove sono prodotti. Ed è certo che solo così si può tutelare l’ambiente e sensibilizzare le popolazioni.
Saper trasformare realmente – non solo a parole – il problema in risorsa, è dunque un’operazione ancora possibile e doverosa.
comunicato stampa