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Rapani: ” SS 106, basta con questa presa per i fondelli”

mascaro

“E’ giunta l’ora di dire basta a questa ennesima provocazione e presa per i fondelli. E’ intollerabile che si continui a mortificare un territorio con le ormai note e solite promesse da marinaio, da sfoderare alla vigilia di ogni campagna elettorale. E con l’aggravante di un governatore che prende impegni, non li mantiene e si fa abbindolare da Del Rio”.

La revoca della delibera Cipe riguardo al megalotto 3 della statale 106 Sibari-Firmo, in questi giorni sta tenendo banco. Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si scaglia contro questa ulteriore mortificazione verso un territorio che ormai viene dipinto con  l’anello al naso.

“Abbiamo superato il punto di non ritorno e di tolleranza massima – tuona Rapani –. La recente revoca della delibera Cipe attraverso la quale si sarebbero dovuti finanziare i lavori di adeguamento del megalotto 3 della 106 è risultata essere una bufala. E come ogni scadente commedia all’italiana ha pure fatto registrare un pessimo finale: l’atto è stato ritirato perché privo dell’adeguata copertura finanziaria, a seguito della bocciatura della Corte dei Conti. In sostanza, ci sarebbe il progetto di ammodernamento, ma non i soldi per eseguirlo”.

Il coordinatore regionale di Fdi-An, nonché capogruppo consiliare, a seguire, non le manda a dire a tutti quegli amministratori che potrebbero fare e non fanno.“La v icenda trascina da anni. Il bando Anas – spiega Rapani – è del dicembre 2008 (base d’asta 961,9 milioni), e l’aggiudicazione provvisoria ad Astaldi-Impregilo per 791 milioni risale al dicembre 2010, ma è rimasta bloccata per un anno a causa di una clausola della delibera Cipe 103/2007 che nello stanziare i primi 154 milioni di euro a carico della legge obiettivo, ne subordinava l’efficacia all’assegnazione di tutte le altre coperture, fino a un costo totale di 1.234 milioni (oggi quantificato in 1.165 milioni). Nel 2008 arrivarono altri 535 milioni dalla legge obiettivo, ma gli altri 536 milioni a carico di Fas e dei fondi ex Fintecna sono via via nel tempo “evaporati”, bloccando così l’aggiudicazione della gara. Nel 2012, il contratto viene firmato il 12 marzo, viene aggiudicato definitivamente l’appalto anche senza copertura finanziaria. Un anno dopo viene consegnato il progetto definitivo e nel 2014 parte la procedura Via che si chiude nel 2016, anno nel quale il ministero delle infrastrutture porta all’approvazione del progetto definitivo al Cipe (10 agosto). L’ente approva solo una prima parte del megalotto 3 per 276 milioni con l’impegno dell’approvazione del rimanete in “tempi brevi” nei quali si sarebbero reperiti gli altri 842 milioni necessari, annunciava il Governo. Oltre a non essere mai arrivata la seconda tranche da 842 milioni, dopo i rilevi della Corte dei Conti è stata anche ritirata la delibera del 10 agosto sul primo tratto, facendo ripartire tutto da zero”.

Una pantomima all’italiana, utile alla “campagna elettorale. Sarà una coincidenza – prosegue il rappresentante di Fdi – ma ogni qualvolta c’era di mezzo un appuntamento elettorale, salva fuori una deliberino, il finanziamento di una trance, giusto per gettare un’ennesima coltre di fumo negli occhi ai calabresi. Ma ora è giunto il momento di dire basta. E di farlo sul serio. Per questo – è la proposta di Ernesto Rapani – invito tutti i sindaci, gli amministratori dei comuni interessati al megalotto 3 ad organizzare una protesta. Seria, utile a farci sentire, una volta per tutte. In questa direzione – chiude Rapani – si sta muovendo anche il partito. Il deputato Fabio Rampelli, infatti, nei prossimi giorni presenterà una interrogazione parlamentare al ministro Del Rio per capire perché la pratica è impantanata da ormai 10 anni”.

(fonte: comunicato stampa)

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