Papasso-Gallo è pace fatta, ma nell’interesse del bene comune. Tra l’attuale sindaco di Cassano Gianni Papasso e il numero uno in Calabria per contabiltà di preferenze Gianluca Gallo i rapporti non sono mai stati idilliaci, anzi, ci sono stati momenti di forti attriti, in parte non ancora sopiti.
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Qualcuno ipotizza nel tempo che vi siano stati colpi bassi difficilmente da metabolizzare, ma in politica tutte le dinamiche sembrano essere ammesse, purché si raggiunga l’obiettivo. È la parte meno nobile e cinica d’altronde, della politica che, spesso, allontana le persone perbene o i benpensanti, ma con cui bisogna farci i conti. Tanto Papasso quanto Gallo o viceversa, i due almeno da quando l’ex assessore regionale svolge ruoli importanti, lavorano e collaborano nell’interesse della comunità. Ed è, questo, un passaggio da considerare positivo e importante in una terra, la Sibaritide, che spesso si caratterizza per eccessiva litigiosità e rissosità.
Pace fatta per l’interesse della comunità
Per Papasso la fase critica è decisamente superata.«C’è un rapporto di collaborazione, prettamente istituzionale, che produce i suoi frutti. È vero, conferma Papasso, ce ne siamo date di santa ragione, alla fine però ha deciso l’elettore che mi ha nuovamente eletto sindaco e Gallo altrettanto per la competizione regionale. Insieme abbiamo ragionato e riflettuto se era giusto e utile per Cassano e per la zona farsi guerra oppure mettersi a lavorare per il bene della comunità». E non è un caso, forse, se la città di Cassano sia interessata dall’arrivo di una pioggia di milioni di euro per il sistema della viabilità nei collegamenti Cassano-Castrovillari-Frascineto, o per la riqualificazione di alcuni palazzi nel centro storico da recuperare a beneficio della comunità. A differenza di altre comunità in cui, sui grandi temi, non si riesce a fare fronte comune, da Cassano giunge un messaggio politico-culturale interessante di vero superamento degli steccati non solo partitici, ma anche sotto il profilo umano e personale. Non si può dire la stessa cosa per la città di Corigliano-Rossano dove, al contrario, le querele fioccano, gli scontri sui social sono ormai vita quotidiana. Per poi pervenire a quali risultati? Solo danni all’unità territoriale con l’aggavante di rendere sempre più fragile un territorio fermamente colpito da logiche centraliste e dallo Stato.