Durante la sua visita, Stasi ha evidenziato il cambiamento delle prospettive ambientali, ricordando le visite guidate agli impianti Enel e la transizione dalla centralità del carbone all’attuale discussione sulla decarbonizzazione. Ha riconosciuto di essere stato accolto positivamente dalla Baker Hughes, trovando un’azienda seria e esplorando le officine e gli ambienti di stoccaggio previsti per il porto.
Il sindaco ha richiesto trasparenza nella comunicazione delle informazioni, sottolineando che ogni integrazione documentale deve essere accessibile a tutti i cittadini.
Parallelamente, è emerso che il Comitato a Difesa del Porto si incontrerà nel pomeriggio odierno alle 18 con il sindaco Flavio Stasi per discutere la situazione. Inoltre, è stata programmata una conferenza stampa per martedì prossimo da parte dei dissidenti, dando loro la possibilità di esprimere pubblicamente le proprie posizioni.
Stasi ha ribadito che la sua valutazione non si tradurrà in una “pagella” per Baker Hughes, ma si concentrerà sulle prospettive di sviluppo del Porto e sulla loro compatibilità con la visione a lungo termine della città. Ha annunciato l’intenzione di coinvolgere il Consiglio Comunale in questo processo, prevedendo una seduta apposita per discutere dettagliatamente delle questioni legate all’assetto complessivo, agli investimenti nel Porto e alle misure per la marineria.
Infine, Stasi ha suggerito che questa potrebbe essere solo la prima di una serie di visite, con la possibilità di coinvolgere altri rappresentanti della città, delle istituzioni o delle rappresentanze sociali. “Stiamo affrontando questa tematica come una sfida per la città, con serietà e senza posizioni aprioristiche, cercando soluzioni condivise a favore della nostra comunità”, ha concluso il sindaco di Corigliano Rossano.
Una risposta
Le istituzioni comunali hanno dei doveri verso i cittadini e il territorio e debbono con choarezza informare i cittadini su questi ed altri punti.1) cosa si intende produrre con esattezza 2) dove finirebbero le produzioni dello stabilimento locale, cioè in quale mezzo o strumento. 3) come verrebbero trasportate queste produzioni 4) quali autorizzazioni europee avrebbe questo investimento 5) quali scarti di lavorazione produce e come vengono smaltiti 6) quali materie prime verrebbero utilizzate 7) in quale bacino d’utenza finirebbero questi prodotti 8) quali infrastrutture di trasporto richiede questa produzione e quale trasformazione del bacino portuale richiede 9) per quanti anni si prevede la durata del sito produttivo 10) di quale autorizzazione governativa e/o regionale gode. 11) se risponde al vero che la produzione prevista sarebbe finalizzata a nuove trivellazioni nel mare italiano, jonio,tirreno, adriatico e mediterraneo compresi o in altri mari europei.