Sparatoria Schiavonea, misure affievolite dopo gli interrogatori

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Sparatoria a Schiavonea: misure affievolite all’esito degli interrogatori di garanzia nei confronti del 76enne Cosimo Sisto e del 27enne Piero Antonio Marinaro. Nella giornata di oggi entrambi, alla presenza dei propri difensori di fiducia, sono comparsi dinanzi al Gip del Tribunale di Castrovillari al quale hanno fornito chiarimenti in merito alle accuse contestate. 

Al termine degli interrogatori, il Gip, condividendo la richiesta avanzata dalla Procura, ha disposto la scarcerazione per Cosimo Sisto e l’applicazione della misura meno afflittiva degli arresti domiciliari. Decisione, quella del Gip, che lascia soddisfatti i difensori i quali la ritengono “equilibrata” in quanto consente al proprio assistito di “evitare una ingiusta detenzione in carcere”. Sisto, che è difeso dagli avvocati Antonio Pucci e Maria Sammarro, è accusato di aver ferito il figlio Francesco e la nuora a colpi di pistola calibro 38 al culmine di un litigio.

Per il 27enne Marinaro, accogliendo le richieste dei difensori, gli avvocati Ettore Zagarese e Pasquale Pellegrino, il Gip ha disposto la misura dell’obbligo di presentazione alla p.g. Il giovane, accusato di ricettazione, detenzione e porto di arma clandestina, era stato originariamente posto ai domiciliari.

L’episodio di cronaca risale al primo pomeriggio di lunedì scorso all’interno di un’abitazione su viale Salerno, a Schiavonea, dove il 76enne, anziano proprietario dello storico panificio di famiglia, si era barricato dopo aver esploso alcuni colpi di pistola contro il figlio Francesco e la nuora con una calibro 38 legalmente detenuta. L’intervento di un negoziatore, unitamente all’accerchiamento da parte delle forze dell’ordine, era riuscito a far desistere l’uomo che, dopo qualche ora, si era consegnato ai Carabinieri.

Qualche ora dopo, era stato fermato anche il 27enne Piero Antonio Marinaro, genero di Francesco Sisto, sospettato di aver sparato contro l’abitazione di Cosimo Sisto per intimidirlo. 

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