Stasi: a Rossano “barattificio” e servizi “a chiamata”

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“Gran parte dei problemi attuali sono figli di precise scelte politiche”. È quanto afferma il consigliere di Rossano Pulita Flavio Stasi, analizzando la situazione determinatasi in città che, a suo parere, affonda le radici anche nel passato. Ne ha per tutti Stasi, con le sue accuse di “barattificio” e di “caos istituzionale” in una città che non era “mai caduta così in basso”. Si inizia dall’assessore al Bilancio: “Come in una specie di gioco delle tre carte – afferma Flavio Stasi – il sindaco facente funzioni continua a giocare con le sorti della città ad un bizzarro “soldi si – soldi no”, trovando le finanze solo per alcune delle spese e facendo spallucce per altre. Così si trovano facilmente 2 milioni di euro per la riscossione dei tributi, senza battere ciglio per il fatto che il bando ha ricevuto una sola offerta e senza neanche valutare l’internalizzazione del servizio, mentre si diventa paladini del risparmio e della trasparenza per il bando del verde pubblico, sul quale è stato tagliato metà del budget. La gara è andata deserta ed è per questo che la città vive un periodo di degrado urbano mai visto negli anni passati. In tutto questo non va dimenticato che la comunità è stata letteralmente vessata con accertamenti selvaggi… Non solo: mentre si continua a lasciare buona parte dei servizi al cittadino nel caos per “mancanza di fondi”, sembra che i fondi ricompaiano magicamente quando c’è da effettuare nuove assunzioni o nuove nomine dirigenziali. Ma se alcune di queste possono essere, tutto sommato, figlie di legittime – per quanto infelici – scelte politiche che un’Amministrazione deve pur fare, diverso è il discorso per le modalità con la quale alcune di queste difficoltà si stanno gestendo. Così accade che, in attesa che il servizio del verde pubblico venga affidato con una nuova gara da sei mesi (!!!), il decoro urbano viene realizzato “a piacere” o “a chiamata”… Di fronte a tutto questo – conclude – ormai non sconvolge più il vero e proprio caos istituzionale in cui è sprofondato il nostro Comune, con commissioni consiliari saltate, commissioni convocate su whatsapp, gruppi consiliari indefiniti, documenti che sono nella disponibilità dei consiglieri a giorni alterni e così via, in una discrezionalità assoluta ed inaccettabile che non rende giustizia al prestigio ed all’autorevolezza delle nostre istituzioni”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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