L’Ansa dice che Salini-Impregilo conclude il salvataggio di Astaldi. Nel dettaglio, l’operazione prevede che il gruppo di Pietro Salini “salva” Astaldi, attualmente in piano concordatario, comprandone il 65 per cento per 225 milioni sfruttando l’esenzione dall’offerta pubblica di acquisto obbligatoria.
Inoltre, per dare corpo alla nuova Salini-Impregilo, con in pancia Astaldi, verrà effettuato un aumento di capitale che sarà sottoscritto da Cassa Depositi e Prestiti (300 milioni), da un gruppo di istituti di credito (Unicredit, Intesa, Bpm, Bnp Paribas, Mps, per circa 150 milioni) e dal mercato (150 milioni). In totale, nelle casse della nuova Salini-Impregilo-Astaldi (che cambierà poi nome per dar vita a “Progetto Italia”), arriveranno 600 milioni di euro.
Muta anche l’assetto di governo della nuova società che verrà guidata da un consiglio con 15 componenti: salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, nove componenti saranno espressione di Salini, uno toccherà alle banche e cinque alla Cassa Depositi e Prestiti che potrà anche nominare il presidente.
L’accordo verrà formalizzato già domani venerdì 5 luglio da Salini-Impregilo che dovrebbe concludere poi l’acquisto di Astaldi entro massimo metà luglio 2019.
Ora, quindi, sul Megalotto 3 non ci più sono alibi: il progetto è finanziato con 1,3 miliardi di euro con risorse confermate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze; l’Opera è stata approvata dallo Stato con due delibere CIPE già pubblicate in Gazzetta Ufficiale; il Progetto Esecutivo del 1° Lotto funzionale è stato già istruito ed approvato mentre il 2° Lotto funzionale è stato consegnato a maggio 2019 ed è in corso di istruzione presso la Direzione Generale di Anas Spa con tempi stabiliti dalla legge!
Resta, a questo punto, un solo enigma: quali saranno i tempi previsti per l’avvio dell’Opera.
In questo senso registriamo il silenzio tombale del Ministro delle Infrastrutture Toninelli: non ne ha la minima idea così come i parlamentari calabresi eletti al Governo (su quest’ultimi c’è solo da stendere un velo pietoso…). Alcuni di loro ignorano addirittura che il Progetto Esecutivo è stato già consegnato all’Anas Spa a maggio scorso.
Per questa ragione l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ritiene utile quanto è stato deciso all’unanimità nel corso del Consiglio Regionale della Calabria lo scorso 17 giugno e ritiene che possa essere ancor più utile che la stessa determinazione sia assunta in seno al Consiglio Comunale della Città di Corigliano Rossano al più presto.
Ciò, infatti, servirebbe al Ministro Toninelli per capire quanto il territorio attenda un’Opera che certamente aprirà prospettive importanti anche a Sud di Sibari ma, soprattutto, sarà importante per aiutare tutti quei calabresi – sono tanti – che attendono di conoscere qual è il crono programma previsto per l’avvio dei lavori.
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” è certa che al più presto il Consiglio Comunale della terza città della Calabria si riunirà per determinarsi ed auspica che il voto sia unanime sulla proposta di impegnare il Presidente e la Giunta Comunale (a cui rivolgiamo l’augurio più sincero di buon lavoro), a chiedere formalmente al Ministro di far luce sui tempi previsti per l’avvio di una infrastruttura attesa da oltre 20 anni e fondamentale per il futuro della Calabria e della città di Corigliano Rossano.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
(comunicato stampa)