CORIGLIANO-ROSSANO – Tutto pronto per la 27ª edizione della storica passeggiata ecologica nella Valle dei Mulini – Parco del Coriglianeto, promossa dalla Pro Loco di Corigliano in collaborazione con numerose associazioni del territorio. Un evento che unisce il piacere del camminare alla scoperta del paesaggio con l’amore per le tradizioni locali, la fede popolare e il rispetto per l’ambiente.
La manifestazione, attesissima e sempre molto partecipata, si svolgerà come da tradizione il 1° maggio, giornata in cui la comunità coriglianese rinnova riti antichi che fondono religione e cultura popolare. Si tratta di un appuntamento che va oltre la semplice escursione: è un vero e proprio rito di passaggio, una celebrazione della primavera, del raccolto e della devozione alla Madonna e a San Paolo.
Due sono i simboli più sentiti che caratterizzano questa giornata: da una parte, la tovaglia di lino con una rosa posta su balconi e finestre delle case, a richiamare il culto mariano del mese di maggio, dall’altra il gesto simbolico del “passaggio dell’acqua” – attraversare il fiume Coriglianeto da una sponda all’altra. Questo antico rito, che si accompagna a una preghiera a San Paolo e all’assaggio di fichi secchi, affonda le sue radici in un mix di fede cristiana e paganesimo contadino. Secondo la tradizione, garantirebbe protezione dal morso dei serpenti e da persone “maligne”, portando fortuna per i raccolti nei campi e nei giardini.
Durante il percorso, immersi nella bellezza incontaminata del Parco del Coriglianeto, i partecipanti potranno ammirare le spettacolari cascate, la rigogliosa flora della macchia mediterranea, una ricca fauna locale e le suggestive tracce di antichi mulini e della vecchia centrale idroelettrica. Non mancherà l’incanto spirituale del sentiero dedicato a San Francesco, in un connubio perfetto tra natura e spiritualità.
«La passeggiata – spiegano gli organizzatori – è un’occasione per riscoprire la bellezza della nostra terra, per viverla in modo autentico, per custodirne la memoria e trasmetterla alle nuove generazioni. Un modo concreto per fare comunità, promuovere il territorio e alimentare l’amore per le nostre radici».
Coniugando ambiente, cultura e identità, l’iniziativa si conferma come uno degli appuntamenti più significativi della primavera calabrese, esempio virtuoso di come la promozione del patrimonio locale passi anche e soprattutto attraverso il rispetto della natura e la celebrazione delle tradizioni.
redazione I&C
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