Lo spostamento della sede SOGET da Piazza Steri al vecchio ospedale, in un’area periferica e difficilmente raggiungibile, viene bollato come un grave errore. A denunciarlo è Vincenzo Scarcello, coordinatore cittadino di Azione Corigliano-Rossano, che punta il dito contro l’Amministrazione guidata da Flavio Stasi.
«Una decisione totalmente priva di logica – afferma Scarcello – soprattutto se si considera che esistevano soluzioni molto più comode e centrali. Piazza Steri era facilmente accessibile a tutti, spostare la SOGET al vecchio ospedale significa creare disagi, soprattutto per anziani, disabili e persone con difficoltà di spostamento».
Secondo il dirigente locale del partito fondato da Carlo Calenda, la scelta dell’Amministrazione appare slegata dalle reali esigenze della cittadinanza. «Spostare un servizio essenziale come quello della riscossione comunale in un’area decentrata equivale a renderlo meno fruibile e meno inclusivo. Invece di semplificare la vita alle persone – prosegue – si complicano i percorsi di accesso».
Scarcello contesta anche il presunto obiettivo simbolico della scelta: «Si vuole mantenere un presidio nel centro storico? Bene, ma non a scapito dell’accessibilità. Una sede scomoda non aiuta né i cittadini né la vitalità del territorio. La presenza simbolica deve andare di pari passo con la funzionalità».
Nel suo intervento, il coordinatore di Azione elenca alternative che non sarebbero state adeguatamente prese in considerazione. «Nel centro storico ci sono spazi pubblici inutilizzati e ben collegati, come alcune stanze dell’ex Tribunale oppure l’intero primo piano del Palazzo del Giudice di Pace, completamente libero e dotato di ascensore. Era lì, tra l’altro, che sorgeva l’ex Caserma dei Carabinieri».
Alternative che, secondo Scarcello, avrebbero permesso di garantire un servizio efficiente, restando nel cuore della città e valorizzando l’esistente. «La continuità territoriale è importante, anche per le attività commerciali che vivono grazie al flusso dei cittadini. Decentrando, si colpisce indirettamente anche il tessuto economico del centro storico».
«Una buona amministrazione – conclude – dovrebbe avere il coraggio di pensare a lungo termine e mettere al centro il cittadino. Qui, invece, assistiamo all’ennesima occasione persa per dare un segnale concreto di attenzione verso le reali esigenze della nostra comunità».
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