TREBISACCE. “Garantiamo l’imparzialità sia nei confronti della maggioranza kosovara-albanese che nei confronti di tutte le minoranze. E, in questo contesto, il modello italiano, alimentato da una spiccata sensibilità umana, viene molto apprezzato dalle popolazioni locali, tanto da esserci guadagnata la fiducia di tutti gli stakeholder (le parti interessate) residenti nella nostra area di competenza”. Lo ha affermato il Colonnello Rocco Mundo, di Trebisacce, Comandante di KFOR Sector West in Kosovo in occasione della visita al contingente italiano avvenuta nei giorni scorsi del Ten. Colonnello Gianfranco Paglia (nella foto), che si muove sulla sedia a rotelle da oltre 30 anni, decorato con la medaglia d’oro al valor militare, la cui storia personale (colpito da tre proiettili alla colonna vertebrale nel corso della battaglia “del pastificio” a Mogadiscio avvenuta il 2 luglio 1993 in Somalia nella quale è stato gravemente ferito alla colonna vertebrale perdendo per sempre l’uso delle gambe) ha ispirato la fiction “Le Ali” trasmessa nel 2008 su Rai 1. Nonostante l’invalidità, l’indomito Gianfranco Paglia nel 1997 è tornato a prestare servizio nell’Esercito, prendendo parte alla missione SFOR, sempre nei Balcani. Qui, come è noto, i militari della
KFOR appartenenti a 10 nazioni compresa l’Italia, con regole d’ingaggio ben diverse dal quelle dei caschi blu di Unifil in Libano, effettuano il controllo dei confini tra il Kosovo e la Serbia svolgendo compiti di ordine pubblico e controllo del territorio e collaborando con l’UNMIK nell’organizzazione di svariate attività di assistenza umanitaria. La visita al Villaggio Italia in Kosovo di Gianfranco Paglia, divenuto col tempo un’icona vivente dello spirito che anima l’Esercito Italiano, è coinciso con una grande “Conferenza di Coordinamento sulla Sicurezza” organizzata presso il Comando del Regional Command West” diretto dal Colonnello Rocco Mundo a cui hanno partecipato tutti i Comandanti regionali e delle Stazioni della Polizia del Kosovo occidentale e inoltre il Comandante della Polizia di frontiera e il rappresentante della
missione dell’Unione Europea in Kosovo. La Conferenza, secondo quanto riporta una nota-stampa del Comando Kfor Sector West, ha avuto come tema centrale la cooperazione della Kfor con le tutte forze di Polizia operanti nell’area di responsabilità del Regional Command West ed è stata l’occasione per analizzare i risultati ottenuti dalle molteplici attività svolte congiuntamente o in cooperazione, ma soprattutto per definire ulteriori miglioramenti anche attraverso una sempre più proficua condivisione delle informazioni. E’ stato fatto insomma il punto della situazione e sono state messe a fuoco le problematiche esistenti tra cui, come è stato specificato, la diffusa presenza di ordigni bellici inesplosi quale triste retaggio della guerra che ha devastato quei territori che comunque si possono bonificare con il concorso degli specialisti del Genio militare della Kfor. “Ho trovato, dopo 20 anni, – ha dichiarato nel prendere la parola Gianfranco Paglia oggi Consigliere del Ministro della Difesa – un Paese completamente diverso, nel quale per strada non ci sono più le tracce della guerra, ma c’è la tanto agognata “normalità” che rimane lo scopo prioritario della nostra missione. E’ un lavoro – ha detto il Ten. Colonnello Paglia rivolto ai giornalisti presenti e augurando buon lavoro al Generale Enrico Barduani quale nuovo Comandante della Kfor – che i nostri militari fanno in silenzio e sono contento della vostra presenza perché così potete dare voce a coloro che lavorano tutti i giorni in silenzio e lontani dai loro affetti, cercando in tutti i modi di evitare che il Kosovo torni ad essere una polveriera”.
Pino La Rocca