Trebisacce. Lavori della nuova S.S. 106, sindaci silenti o silenziati?

Trebisacce. Nuova S.S. 106: Sindaci silenti, o silenziati? Questo il dilemma! Fatto sta che i lavori del III Megalotto della S.S. 106 procedono in modo spedito e nel pieno rispetto delle tempistiche che prevedono l’ultimazione dei lavori per il 2026 e questo succede per merito di quel sano pragmatismo che caratterizza il colosso industriale che è la WeBuild e anche per merito dello Stato che, una volta impegnato il finanziamento (parliamo di 1miliardo e 335milini di euro), eroga i fondi rispettando pedissequamente lo stato di avanzamento dei lavori.

Quello che invece manca completamente, e non solo per colpa dell’Anas e del “General Contractor” ma anche degli amministratori locali, è l’interlocuzione istituzionale con i territori e con i Sindaci che ne sono i legittimi rappresentanti. Sindaci che, come si ricorderà, sono stati molto considerati e corteggiati prima dell’inizio dei lavori e che ora, invece, vengono bypassati e tenuti all’oscuro di quanto e di come la nuova arteria impatterà e si interfaccerà con i territori. Il rischio, “sic stantibus rebus” (stando così le cose), è che, a lavori ultimati, a guadagnarci saranno solo gli utenti della nuova arteria europea e a perderci saranno invece i cittadini dei paesi attraversati dalla nuova arteria che attraverserà l’Alto Jonio cosentino che ci sta rimettendo molto del suo prezioso patrimonio naturale e paesaggistico. Che fine hanno fatto – ci si chiede in proposito – i tre svincoli (Villapiana, Trebisacce ed Amendolara) che sono stati cancellati all’insaputa dei Sindaci e con una decisione unilaterale, e perciò deplorevole? Che fine hanno fatto le risorse destinate alle opere compensative (18milioni di euro) che dovevano ricompensare i Comuni attraversati dal tracciato? Che fine farà – ci si chiede ancora – il viadotto Pagliara di Trebisacce? Sarà demolito o, visto che lo svincolo Nord è stato eliminato, resterà al suo posto e quindi minacciosamente incombente sull’abitato sottostante? E se si deciderà di abbatterlo e di creare una viabilità alternativa, con quali fondi saranno realizzati i lavori? Con un finanziamento ad hoc? Oppure con gran parte (13milioni di euro) a valere sui 18 milioni destinati alle opere compensative, ipotesi, questa, legittimamente avversata dagli altri sindaci? Domande, tutte queste, pertinenti ed inquietanti a cui i cittadini di questi 8 Comuni aspettano risposte dai loro amministratori, a partire da tanti proprietari che sono stati espropriati dei loro terreni e non sono stati ancora indennizzati,. A tutti questi interrogativi è poi doveroso aggiungerne un altro: i sindaci sono diventati silenti perché distratti da altre faccende, o sono silenti perché silenziati dai rispettivi referenti politici? Ma in tutto questo – ci si chiede infine – qual è il ruolo della Regione Calabria incaricata di mediare tra Ministeri, Anas e General Contractor ed i comuni interessati ai lavori e che finora non ha mai fatto sentire la propria voce e svolto il proprio mandato? E se la Regione abdica al proprio ruolo, chi si occuperà da qui al mese di giugno, e anche dopo, di rispondere a tutti questi interrogativi? Non certo gli amministratori del comune di Trebisacce ormai tristemente commissariato, ma neanche, forse, gli altri amministratori visto che gran parte 5 su 8 di questi comuni (Trebisacce, Cassano, Villapiana, Amendolara e Roseto) nei prossimi mesi saranno impegnati nella campagna elettorale? Fino a giugno però ci sono oltre sei mesi e c’è quindi il tempo necessario per farsi sentire, possibilmente all’unisono, per recuperare il tempo perso, anche perché i cittadini, agli amministratori in carica che provano a ricandidarsi, chiederanno conto di quello che Ministero, Anas e WueBuild hanno deciso di fare. E di non fare!

Pino La Rocca

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