Non siamo mai stati per la chiusura di un tribunale piuttosto di un altro, al contrario riteniamo che in Calabria sia necessario l’esercizio di tutti i tribunali esistenti prima di questa contro-riforma, ma ciò non sminuisce lo squallore di una riforma giudiziaria modellata, ancora una volta, come ai tempi della prima repubblica, sulle influenze personali o familiari di qualche giudice o di qualche politicante. Si tratta di una responsabilità gravissima di fronte alla storia della nostra Repubblica, di cui risponderanno non solo i Premier ed i ministri della Giustizia, ma anche il presidente Giorgio Napolitano, il quale avrebbe dovuto fare da garante in questa grottesca vicenda ed invece si adoperato in direzione opposta.
Rigettiamo il goffo tentativo di un pezzo della classe dirigente locale che tenta di appioppare ad una o all’altra parte politica questo ignobile scippo, dal momento che tale scellerata riforma ha attraversato i governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi, senza quindi possibilità di scarica barile per nessuno.
Al contrario stiamo aspettando da due anni le dimissioni promesse e ripetutamente rimarcate di Antoniotti, il Sindaco delle chiusure e degli accorpamenti, dimissioni che di certo non riaprirebbero il tribunale ma sarebbero un primo passo per il rinnovamento radicale e necessario di una classe politica incapace e chiacchierona.
Riteniamo infatti che sia proprio questo il punto centrale dal quale ripartire: negli ultimi decenni abbiamo scelto i nostri rappresentanti sulla base di messe in scena elettorali, abbiamo dato fiducia a uomini e programmi senza alcuna concretezza né lungimiranza ed oggi raccogliamo i frutti amarissimi di queste scelte. Non sarà semplice né immediato, ma per riottenere servizi e strutture l’intero territorio ha bisogno di autorevolezza e di coraggio. È necessaria una classe dirigente nuova che basi la propria azione sulle esigenze del territorio, che sia in grado di pianificare oltre le mere scadenze elettorali e che abbia il coraggio di mantenere le proprie scelte con coerenza. Al momento abbiamo una classe politica incapace, persino, di assumersi le proprie più basilari responsabilità.(comunicato)
Movimento TERRA e POPOLO