Amendolara. La Minoranza boccia le nuove tariffe TARI: aumenti fino a cinque volte

Amendolara. Il Consiglio approva il bilancio consuntivo 2024, ma la Minoranza vota contro sia al Bilancio che all’aumento delle tariffe TARI (igiene urbana) relative al 2025 che, secondo la Minoranza, risulterebbero addirittura quintuplicate. Secondo il gruppo consiliare “Il coraggio di cambiare Amendolara” i numeri presentati dalla Maggioranza guidata dal sindaco Arch. Maria Rita Acciardi nel corso dei due ultimi consigli comunali “non convincono e prospettano gravi criticità, omissioni e rilievi tecnici, tanto che, secondo quanto si legge in una nota-stampa diffusa dall’ex candidato sindaco Dr. Antonio Calienni, lo stesso Revisore dei Conti ha segnalato la mancata trasmissione del rendiconto alla banca-dati della PA, la mancata restituzione dell’anticipo di tesoreria e, in generale, la mancanza di trasparenza nella contabilità comunale. Sempre secondo la Minoranza, il Revisore ha inoltre rilevato la mancata tempestività nei pagamenti, la sovrastima delle entrate, la loro dubbia esigibilità, esprimendo complessivamente un giudizio negativo sull’intero bilancio consuntivo. Ma la vera stangata, secondo quanto sostiene, dati alla mano, il Dr. Antonio Calienni, arriva dalle nuove tariffe della TARI che prospettano un aumento incontrollato basato su numeri ritenuti incoerenti che finirebbero per penalizzare pesantemente le famiglie. Secondo i dati riportati dal Dr. Calienni le tariffe risultano quintuplicate rispetto al passato cosicchè una famiglia con un solo componente passerebbe da 8 a 70 euro; con 2 componenti da 15 a 98 euro; con 3 componenti da 19 a 127 euro, con 4 componenti da 26 a 155 euro, con 5 componenti da 31 a 205 e con 6 componenti da 29 a 240 euro. In realtà, a ben vedere, si tratta dei fatidici… nodi che vengono al pettine e di scelte rese obbligate dal fatto che la TARI è a totale carico dei cittadini e dalla condizione di dissesto in cui versa il Comune obbligato, “ope legis”, a imporre tariffe con il massimo delle aliquote. “Con questi aumenti – scrive comunque il Commercialista Calienni – il Comune incassa 100 mila euro in più ma senza alcun miglioramento del servizio. Anzi, la gestione della raccolta rifiuti verrà esternalizzata per tre mesi, contraddicendo quanto scritto nella Relazione PEF, che escludeva qualsiasi variazione gestionale o incremento di qualità”. Secondo il capogruppo de “Il coraggio di cambiare Amendolara” che elenca inoltre le ricadute che questi aumenti provocherebbero anche negli esercizi commerciali, siamo di fronte a un “paradosso amministrativo” rispetto al quale, a suo dire, non ci sarebbe stato alcun passaggio preventivo in Commissione, né alcun chiarimento pubblico. “Infine, – si legge in conclusione nella nota-stampa – è stata applicata una deroga al limite di crescita del gettito TARI che supera il massimo consentito del 9,6%. Decisione politica, questa, che comporta un ulteriore aggravio per i cittadini senza apportare loro alcun beneficio reale”.

Pino La Rocca

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