Cofone era stato scarcerato il 27 luglio 2018 grazie all’accoglimento del ricorso per cassazione presentato dal suo difensore, l’Avv. Pasquale Di Iacovo, che aveva ottenuto l’annullamento dell’ordine di custodia cautelare in carcere. Tuttavia, il 25 settembre 2019, il G.U.P. del Tribunale di Catanzaro lo aveva condannato a tre anni di reclusione al termine del processo di primo grado celebrato con rito abbreviato.
La situazione si era capovolta il 24 settembre 2021, quando la Corte d’Appello di Catanzaro aveva accolto il ricorso presentato dall’Avv. Di Iacovo, assolvendo Cofone con la formula «perché il fatto non sussiste». Il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Catanzaro aveva successivamente presentato ricorso alla Corte di Cassazione, chiedendo l’annullamento della sentenza di assoluzione per ottenere la conferma della condanna di primo grado.
Durante l’udienza del 5 giugno 2024, la Seconda Sezione della Corte Suprema di Cassazione ha accolto la richiesta dell’Avv. Di Iacovo, dichiarando inammissibile il ricorso del Procuratore Generale. Questo ha portato alla conferma definitiva dell’assoluzione di Cofone da tutte le accuse.
Con la definitiva cancellazione della condanna, Angelo Cofone è ora uscito di scena dal maxiprocesso “Stige”, chiudendo così un capitolo significativo nella lotta contro la ‘Ndrangheta e nelle vicende giudiziarie legate a questa inchiesta.