Prima fumata nera in Vaticano: nulla di fatto per l’elezione del nuovo Pontefice

Il Conclave ha emesso la sua prima risposta: fumata nera. Nessun accordo, nessun nuovo Papa. Il comignolo della Cappella Sistina ha restituito ai fedeli una nuvola scura, segno inequivocabile che il primo scrutinio si è chiuso senza esito.

I cardinali elettori, riuniti da stamattina nel cuore del Vaticano, non hanno ancora trovato una convergenza sul nome del futuro Pontefice. Dopo un primo giorno di riflessione, confronto e preghiera, il voto iniziale si è rivelato inconcludente. Nessuno dei candidati in discussione ha raggiunto la soglia necessaria: due terzi dei voti, ovvero almeno 89 preferenze su 133 votanti.

Tra i nomi che circolano con insistenza dentro e fuori le mura leonine ci sono figure di profilo molto diverso. In testa, per consenso e prestigio, c’è Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, con una lunga esperienza diplomatica alle spalle. Accanto a lui prende quota il cardinale Luis Antonio Tagle, originario delle Filippine, visto da molti come il volto di una Chiesa più vicina al Sud del mondo.

L’Italia guarda con attenzione a Matteo Zuppi, presidente della CEI, figura carismatica e sensibile ai temi sociali. Non mancano le attenzioni per l’africano Peter Turkson, considerato espressione della crescita della Chiesa nel continente nero.

Il processo è lungo e scandito da regole precise. Ogni giorno si tengono due scrutini la mattina e due il pomeriggio. Dopo ciascuno, le schede vengono bruciate in una stufa apposita. Se non c’è elezione, la fumata è nera. Solo quando si raggiunge un’intesa, con il quorum richiesto, il fumo diventa bianco.

Le prossime votazioni sono in programma domani, con un nuovo ciclo di quattro scrutini. Se anche questi dovessero concludersi senza risultato, il Conclave proseguirà fino a una svolta. La storia insegna che in alcuni casi si è dovuto attendere giorni, in altri l’elezione è arrivata al secondo giro. Ma oggi, la divisione sembra ancora marcata.

Dal punto di vista tecnico, se dopo diversi turni non si trova un accordo, il regolamento prevede che si restringa il campo ai due candidati più votati, mantenendo comunque il voto segreto. In quel caso, basterebbe una maggioranza assoluta per concludere.

Fuori dalla Cappella Sistina, intanto, la folla resta in attesa. Tanti pellegrini, curiosi, giornalisti e semplici cittadini osservano il comignolo, sperando in un segnale chiaro. L’intervallo tra le fumate alimenta discussioni, ipotesi e previsioni. Ma oggi, come spesso accade, il primo responso è stato di attesa.

Il clima dentro il Conclave è riservato e lontano dalle pressioni esterne. I cardinali non possono comunicare con l’esterno, ogni scelta avviene nel silenzio, guidata dalla coscienza e dal senso di responsabilità.

La prossima fumata è attesa domani intorno a mezzogiorno. In caso di un altro nulla di fatto, seguirà quella pomeridiana, prevista alle 19. Finché non arriverà il segnale che tutto il mondo aspetta: il fumo bianco che annuncia la scelta, seguito dal celebre annuncio “Habemus Papam”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: