CALOPEZZATI, 10 giugno 2025 – Un messaggio forte e chiaro si leva da Calopezzati, dove l’esito del referendum dell’8 e 9 giugno è stato interpretato dal Circolo di Fratelli d’Italia “Giuseppe Tatarella” come una “lezione di democrazia e dignità nazionale”. Sebbene i 224 cittadini che hanno votato vengano rispettati nella loro libertà di scelta, è ai 780 che hanno disertato le urne che va il “più sentito ringraziamento” del partito.
L’astensione a Calopezzati ha raggiunto il 78% degli aventi diritto, un dato che supera sia la media regionale che quella nazionale, confermando, secondo FdI, che “il nostro popolo sa distinguere la propaganda dagli interessi reali del Paese”.
Cittadinanza e lavoro: il doppio “No” dei calopezzatesi
Per Fratelli d’Italia, l’alta astensione è un “NO silenzioso ma potentissimo” alle proposte referendarie. In particolare, il partito vede nel risultato un netto rifiuto al quesito sulla cittadinanza, definito un “tentativo disperato del centrosinistra di ottenere nuovi voti”, volto a “regalare la cittadinanza a milioni di potenziali elettori per inseguire un potere perduto”.
Allo stesso modo, anche sui temi del lavoro, il “rifiuto è stato altrettanto deciso”. La proposta di reintrodurre l’articolo 18 e altre misure ritenute “dannose per le imprese e frenare lo sviluppo” è stata interpretata come un “ritorno al passato che gli italiani – e i calopezzatesi in primis – non vogliono”. FdI attacca le “accozzaglie politiche di chi ieri ha smantellato e oggi vuole ripristinare, dalle alleanze improbabili tra leader sconfitti e in cerca di rivincita”.
“Maschera caduta”: una vittoria morale e culturale
Il Circolo di Fratelli d’Italia conclude il comunicato stampa celebrando una “vittoria che non è solo numerica, ma morale, culturale, nazionale”. Il referendum è stato visto come una “maschera caduta”, e Calopezzati, con la sua alta astensione, ha contribuito a “smascherare il grande inganno”.
“Siamo fieri di rappresentare un’Italia che non si piega, che riflette, che sceglie,” si legge nella nota, che celebra l’8 e il 9 giugno come “una delle pagine più belle della nostra storia recente. E Calopezzati c’era. In prima fila. Con la testa alta e la schiena dritta.”
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