«Ho letto con interesse l’intervento del senatore Rapani sulla politica portuale calabrese, ma se ne poteva anche fare a meno». Così il sindaco Flavio Stasi apre un nuovo affondo sulla gestione delle Zone Economiche Speciali, parlando senza giri di parole di “disastri” e “occasioni perdute”.
Nel mirino, la recente celebrazione del progetto di riqualificazione di una banchina del porto di Crotone: un’opera utile, secondo Stasi, ma sfruttata per distrarre l’attenzione dal vero problema, ovvero «lo spreco di oltre 30 milioni di euro causato dalla riforma della ZES voluta dal governo di centrodestra, che ha fatto saltare investimenti privati già pronti a partire».
ZES Unica: danni certi, benefici zero
Il sindaco ricorda che a oggi esiste un’autorizzazione ZES valida che consentirebbe di aprire subito il cantiere industriale sulle banchine 2, 3 e 4 del porto di Corigliano. Nessun ostacolo da parte del Comune, che si è limitato a segnalare “svista titaniche” nelle sedi opportune. Il nodo, per Stasi, è l’assenza di risorse pubbliche reali a supporto della ZES Unica, un modello che ha esteso le agevolazioni a tutto il Mezzogiorno, cancellando di fatto le condizioni di vantaggio per i territori che avevano già una progettualità in corso.
Porto dimenticato da trent’anni
Ma il problema è ancora più profondo. «Dal 1994 a oggi il nostro porto non ha mai avuto un Piano Regolatore – attacca Stasi – e questo spiega perché ogni dieci anni viene scelto per qualche progetto spot, dall’ecoballe al rigassificatore alla metallurgia pesante».
Solo nelle ultime settimane l’Autorità di Sistema ha avviato l’iter per il Documento di Programmazione e il Piano Regolatore Portuale. Tuttavia, secondo Stasi, la bozza per Corigliano-Rossano non prevede una vera destinazione d’uso delle banchine. «In pratica, si potrà fare tutto ovunque. Tradotto: non si farà niente».
Serve una strategia vera
«Come Comune – spiega – abbiamo idee chiare e stiamo lavorando a un Piano di investimenti con destinazioni precise per ogni banchina. Abbiamo anche avviato la progettazione della strada di collegamento tra il Porto e la zona industriale, assente in ogni altro piano».
Secondo il sindaco, è proprio la mancanza di indirizzi chiari a scoraggiare investimenti reali. «In trent’anni l’unico intervento concreto sul porto è stato il Mercato Ittico, realizzato dal Comune. Tutto il resto è fumo negli occhi».
“La politica nazionale si assuma le responsabilità”
Nell’ultima parte del suo intervento, Stasi lancia un messaggio chiaro a Roma. «Invece di giocare allo scaricabarile, chi ha responsabilità di governo dovrebbe preoccuparsi di colmare i ritardi storici sul porto di Corigliano-Rossano. Non bastano le luci e qualche intervento di facciata. Servono scelte serie e risorse vere».
![]() |
![]() |
![]() |