Una media di 15mila spettatori a puntata. Non è un dato comune per un format web legato a un contesto territoriale. Ma VAR non è un programma come tanti. Alla settima puntata, il contenitore trasmesso in diretta sulle piattaforme digitali ha già dimostrato di avere una propria identità e una formula ben riconoscibile: partecipazione, autenticità, confronto.
A trainare l’interesse è soprattutto la parte iniziale della trasmissione, dedicata alle testimonianze dei cittadini, uno spazio di denuncia ma anche di racconto costruttivo. Chi scrive, chi invia video, chi espone un disagio o racconta un’esperienza positiva lo fa sapendo che c’è un microfono aperto e qualcuno disposto ad ascoltare.
«Il pubblico è parte viva della trasmissione. L’interazione in diretta ci permette di restare ancorati alla realtà. Funziona perché è autentico. Nessun filtro, nessuna forzatura: chi interviene lo fa con spontaneità, perché sente di poter dire la sua», si evidenzia dalla redazione del format.
Non solo problemi, ma anche proposte. VAR punta sulla denuncia come strumento per far emergere il malfunzionamento nella gestione della cosa pubblica, ma non si limita alla critica. In trasmissione trovano spazio anche storie di riscatto, iniziative che funzionano, esempi di cittadinanza attiva. L’obiettivo è offrire un quadro completo, che non si fermi all’indignazione ma stimoli riflessione e confronto.
Un altro elemento che rende riconoscibile il format è il tono diretto e non costruito. Nessun copione rigido, ma un’impostazione dinamica, che segue il flusso degli interventi, le emozioni dei partecipanti, i temi più caldi del momento. Questo stile ha facilitato la fidelizzazione del pubblico, che torna puntata dopo puntata, consapevole che ogni trasmissione può offrire uno spunto nuovo.
Dopo la settima puntata, VAR si prende ora una pausa in occasione delle festività pasquali. Ma il ritorno è già fissato: sabato 10 maggio 2025 si riaccenderanno i microfoni e le videocamere per una nuova stagione fatta di voci, problemi, idee e comunità.
La risposta ricevuta fino ad ora è incoraggiante, soprattutto per una testata web che lavora in ambito locale. E dimostra che, quando si lavora con trasparenza e coerenza, anche i territori meno centrali hanno molto da dire. Basta ascoltare.
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