Il settore della piccola pesca sta per subire una rivoluzione. Il “porto a secco”, un progetto che ha radici nel 2014 e che è stato finanziato dalla Regione Calabria, sta per portare una ventata di cambiamento alla piccola pesca locale. Questa iniziativa mira non solo a risolvere una sfida secolare, ma anche a creare spazio per un futuro più sostenibile e promettente per la tradizione millenaria della pesca. Per anni, i pescatori locali hanno dovuto affrontare l’arduo dilemma di dove parcheggiare le loro caratteristiche imbarcazioni, i gozzi, senza violare le leggi o danneggiare l’ambiente. Quel tratto di spiaggia una volta punteggiato dalle loro barche, è diventato il centro di controversie legali e ordinanze di sgombero. La soluzione è ora pronta ad emergere sotto forma di un moderno porto a secco, un’opera che non solo risolve la questione dell’occupazione abusiva della spiaggia, ma che contribuisce anche a preservare la tradizione della pesca. L’investimento totale per questa struttura innovativa ammonta a 114.000 euro, una dimostrazione tangibile dell’impegno delle autorità locali per rivitalizzare l’antica arte della pesca e assicurare la sua continuità. Il progetto non solo fornisce una soluzione pratica per il parcheggio delle imbarcazioni, ma promette di dare un impulso significativo all’economia locale. Un mercatino per la vendita del pesce fresco sarà finalmente una realtà, porre fine alla vendita irregolare lungo Via Salerno.
Questo non solo garantirà una distribuzione più controllata del pescato, ma contribuirà anche a far risplendere la cultura della pesca e a valorizzare la tradizione. Tuttavia, con ogni cambiamento, sorgono voci discordanti. Alcuni pescatori storici, radicati nella tradizione dei gozzi, esprimono preoccupazione riguardo alla collocazione centrale del porto a secco, temendo l’eventuale sviluppo di lidi turistici nelle vicinanze. D’altra parte, coloro che desiderano una prospettiva più moderna e regolamentata della pesca vedono questo progetto come una vittoria per la comunità. Biagio Frasca, Consigliere comunale di maggioranza, sottolinea l’importanza di bilanciare la necessità di affrontare la pesca abusiva con il rispetto delle radici culturali dei gozzi, che costituiscono una parte inestricabile dell’identità di Schiavonea. Schiavonea si prepara, dunque, a scrivere un nuovo capitolo nella sua storia marittima. Questo progetto, finanziato dalla Regione Calabria, non solo promette di sollevare le imbarcazioni dalla battaglia con le leggi e le norme, ma anche di risollevare le speranze di una comunità e di una tradizione secolare. La sfida sarà bilanciare le opinioni contrastanti e affrontare le polemiche, ma il porto a secco rappresenta un passo avanti verso un futuro luminoso e sostenibile per la pesca e per l’anima di Schiavonea.